Putin: A combattere in Ucraina tutti i russi che hanno fatto il militare Putin: A combattere in Ucraina tutti i russi che hanno fatto il militare

Putin: A combattere in Ucraina tutti i russi che hanno fatto il militare. 300mila riservisti

Vladimir Putin manda a combattere nella guerra in Ucraina tutti i russi che hanno fatto il militare, questo di fatto significa la ”mobilitazione parziale” annunciata da Putin. Finora infatti in Ucraina oltre all’esercito russo c’erano dei volontari, perlopiù dei giovani di paesi e villaggi russi in guerra in cambio di qualche soldo. Ora invece cambia tutto e a combattere andranno anche persone di Mosca, di San Pietroburgo… Insomma tutti quelli che hanno fatto il militare e che ora magari sono diventati avvocati, architetti. Non più giovani volontari, ma tutti. Vedremo come la decisione di Putin verrà presa in patria.

Difendersi ad ogni costo

“Nella sua aggressiva politica anti-russa, l’Occidente ha superato ogni limite” ha detto Putin nel suo discorso in tv. Il presidente russo ha detto che userà “tutti i mezzi a nostra disposizione” e che coloro che stanno cercando di usare il ricatto nucleare contro la Russia scopriranno che le carte in tavola possono essere rivoltate contro di loro. “Non sto bluffando”, ha aggiunto. L’obiettivo dell’Occidente è “indebolire, dividere e distruggere la Russia”. La mobilitazione parziale in Russia prevede il richiamo di 300.000 riservisti. Si tratterà di uomini che hanno già servito nell’esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni militari. Lo ha detto il ministro della Difesa Serghei Shoigu, citato dalla Tass, aggiungendo che scopo della mobilitazione è “controllare i territori liberati” in Ucraina.

Verso l’escalation

L’annuncio di una parziale mobilitazione appena fatto da Vladimir Putin segna “una nuova escalation” nell’aggressione all’Ucraina. Si tratta di “un passo pessimo, sbagliato”. Lo ha detto il vicecancelliere tedesco verde Robert Habeck. “Ci consulteremo per vedere come reagire sul piano politico”, ha spiegato. È chiaro che l’Ucraina dovrà continuare ad avere “pieno sostegno”.

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