Siria. Pugno di ferro di Assad dopo le preghiere del venerdi

Pubblicato il 6 Maggio 2011 - 14:49 OLTRE 6 MESI FA

Manifestazione antigovernativa a Daraa

AMMAN, GIORDANIA – Il presidente siriano Bashar al-Assad ha ordinato un massiccio spiegamento di forze nella Siria centrale e nelle aree costiere per affrontare la prova di forza con i manifestanti che è cominciata  venerdi dopo le preghiere nelle moschee.

A scopo chiaramente intimidatorio, carri armati, mezzi blindati e truppe scelte hanno preso posizione nei pressi dei centri urbani di Homs, Rastan e Banias. Massiccia presenza di truppe anche nei sobborghi di Damasco di Erbin, Saqba, Douma, e nella città di Tel, a nord della capitale.

Lo stesso schieramento di forze si è avuto la settimana scorsa a Deraa, dove sono avvenute le prime dimostrazioni per chiedere maggior libertà e che adesso è diventata la città simbolo della rivolta per la destituzione di Assad. Secondo quanto riferisce la Reuters, Deraa è stata bombardata dalla divisione dell’esercito comandata dal fratello di Assad, Maher, e i soldati hanno mitragliato la città vecchia. Le autorità siriane dicono che le truppe hanno cominciato a ritirarsi, ma i residenti affermano che la città è ancora sotto assedio.

Un diplomatico occidentale ha detto di prevedere che le dimostrazioni dopo le preghiere del venerdi – unica occasione in cui i siriani possono riunirsi legalmente – sono destinate ad aumentare. Una settimana fa diecine di migliaia di persone sono scese per le strade, e secondo gli attivisti per la difesa dei diritti umani le forze di sicurezza hanno ucciso 62 civili.

Un medico che intende prendere parte alle preghiere ed alle manifestazioni ha dichiarato che ”le uccisioni indiscriminate e gli arresti disumani hanno causato tra i siriani totale disgusto”. Ha poi aggiunto: ”Il soldati con i fucili non spaventano più la gente, e alla propaganda secondo cui il regime è l’unico che può garantire la stabilità non crede più nessuno”. Gli Stati Uniti, che con l’amministrazione del presidente Barack Obama avevano avviato tentativi assieme all’Europa per migliorare i rapporti con Assad, hanno definito ”barbarici” gli attacchi a Deraa.

Fonti diplomatiche hanno dichiarato che l’Unione Europea potrebbe raggiungere venerdi un accordo preliminare per imporre sanzioni sulla cerchia dirigente siriana, ma non è stato ancora deciso se includervi anche Assad. L’Iran, che Washington accusa di aiutare il regime di Damasco nel reprimere le dimostrazioni, ha detto che il governo siriano sa bene che gli Stati Uniti stanno cercando di destabilizzare Teheran.

Attivisti per la difesa dei diritti umani hanno affermato che i militari, la polizia, i cecchini ed altre forze di sicurezza di Assad hanno ucciso 560 civili durante le manifestazioni per la democrazia cominciate sette settimane orsono. Un membro dell’opposizione ha detto: ”Le reazioni internazionali si stanno intensificando, ma Assad spargerà molto altro sangue siriano prima che il mondo riesca a fermarlo”.