Siria, Obama: “Solo intervento limitato. Ma stiamo valutando”

Siria, Obama: "Solo intervento limitato. Ma stiamo valutando"
Barack Obama (Foto Lapresse)

WASHINGTON – “In Siria gli Stati Uniti non faranno nessun intervento militare con forze di terra e a lungo termine, ma un intervento ristretto, limitato nel tempo, che possa consentire che non solo la Siria ma anche altri Paesi (leggasi Iran) capiscano che la comunità internazionale vuole mantenere il bando sulle armi chimiche”.

Barack Obama torna a parlare: lo fa in diretta tv, subito dopo il segretario di Stato John Kerry, all’indomani del voto contrario del Parlamento britannico all’intervento in Siria. Condanna l’attacco con le armi chimiche, “una sfida al mondo” e “una minaccia agli interessi nazionali degli Stati Uniti e degli alleati come Israele e Giordania”. Ma “non ho ancora preso una decisione finale” sulla risposta da dare a Bashar al Assad.

“Noi stiamo considerando solo delle soluzioni, non soltanto militari. Nessuno è più stanco delle guerre di me. Ma abbiamo il dovere di rispettare le norme internazionali. Continuerò a consultarmi con il Congresso e darò aggiornamenti continui al popolo americano. Assieme al mio team militare stiamo valutando un’ampia gamma di opzioni in Siria.

Il presidente americano non ha fatto mancare una frecciata al Consiglio di sicurezza dell’Onu e con la comunità internazionale: “Fa parte dei nostri obblighi come Stati Uniti, come Paese leader nel mondo, assicurarsi che quando un governo usa armi proibite poi e’ chiamato a risponderne. Molte persone nel mondo pensano sia giusto fare qualcosa circa la situazione in Siria ma nessuno vuole farlo. Ma non fare nulla contro le armi chimiche indica che le norme internazionali non hanno significato”.

”Mi rendo conto che dopo l‘Iraq  c’è un certo sospetto rispetto a ogni azione militare. E io apprezzo molto tutto ciò. Tuttavia quando si uccidono oltre un migliaio di persone, inclusi centinaia di bimbi, con un’arma vietata dal 98-99% della comunità internazionale, non agire vorrebbe dire che le regole non hanno più significato. Non voglio la paralisi del mondo rispetto alla crisi siriana”.

 

 

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