Ucraina, nuove sanzioni da Ue e Usa alla Russia. Cremlino: “Non importiamo più auto”

Vladimir Putin (LaPresse)
Vladimir Putin (LaPresse)

NEW YORK – “Oggi ci uniamo all’Unione europea”  nell’inasprire le sanzioni contro la Russia “in risposta alle azioni illegali in Ucraina”.

A parlare è il presidente americano, Barack Obama. Le sanzioni partiranno da domani 12 settembre. Gli Usa dunque si aggiungono ai 28 paesi dell’Unione Europea che hanno raggiunto l’accordo per la pubblicazione del nuovo pacchetto di misure verso la Russia, accusata dall’occidente di fomentare la guerra dei separatisti nell’est dell’Ucraina.

Il pacchetto di provvedimenti è stato formalmente adottato lunedì 8 settembre, ma la pubblicazione tenuta in sospeso fino appunto a domani. Le sanzioni puntano a colpire i settori finanziari, energetici e della difesa di Mosca.

Herman Van Rompuy ha però lasciato uno spiraglio aperto per una eventuale revisione del provvedimento. Il presidente uscente del Consiglio europeo ha chiarito:  “Gli ambasciatori dei 28 entro fine mese valuteranno la messa in atto del piano di pace. Commissione e Servizio europeo di azione esterna devono valutare la situazione e se la situazione lo consente fare proposte per la revisione delle sanzioni”.

La Russia, appresa la notizia delle sanzioni ha subito minacciato una “risposta adeguata” proporzionata “ai danni causati all’economia russa”. Mosca sarebbe pronta a limitare le importazioni di automobili usate, di alcuni prodotti industriali leggeri e di parte dei tessuti. Le nuove misure della Ue, secondo il ministero degli Esteri russo, rappresentano “una linea assolutamente non amichevole” e “contraddicono gli interessi della stessa Unione Europea”.

Anche Gazprom potrebbe essere colpita insieme ad altri colossi energetici e finanziari russi. Le sanzioni potrebbero infatti bloccare “il finanziamento del debito di tre grandi imprese russe del settore difesa e tre altre del settore energia”. Il divieto riguarderebbe le società petrolifere Rosneft e Transneft e la divisione oil del colosso del gas Gazprom. Vengono anche bloccate le forniture di servizi relativi allo sfruttamento degli idrocarburi.

A prevalere dunque è stata la linea della Germania, che aveva chiesto una rapida applicazione delle sanzioni, nonostante il cessate il fuoco in vigore.

La Ue ha infine aggiunto altre 24 persone nella lista nera di quelli che non possono entrare nella Ue. Si tratta di “oligarchi” russi e di leader filorussi in Ucraina, che vedono anche congelati i propri beni che si trovano all’interno dell’Unione.

 

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