Usa/ Colpo di spugna di Obama sugli agenti della Cia responsabili di torture

Pubblicato il 17 Aprile 2009 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA

Proteste negli Usa contro Barack Obama. Il presidente ha annunciato che gli uomini della Cia che hanno condotto interrogatori usando vere e proprie tecniche di tortura come il ”waterboarding” (una forma di forzato annegamento) non saranno perseguiti.

L’annuncio arriva con un comunicato che accompagna la pubblicazione di quattro memorandum dell’amministrazione Bush sui metodi di interrogatorio ammessi nella guerra al terrorismo, una vera e propria rivelazione dei metodi duri utilizzati dall’intelligence americana.

Fu George W. Bush a dare il via libera a queste tecniche nel pieno della guerra al terrorismo. Dopo l’11 settembre, infatti, il presidente americano, diede ordine agli agenti della Cia di non usare alcun riguardo nei confronti dei sospettati di terrorismo.

Obama ha affermato che le tecniche d’interrogatorio utilizzate dagli Stati Uniti in passato sono «un capitolo nero e doloroso» della storia del Paese, ma ha sottolineato che ha già fatto «cessare le tecniche contenute nei memorandum».

«Coloro che hanno fatto il loro dovere in buona fede basandosi sui consigli legali del dipartimento della Giustizia, non saranno perseguiti”, ha assicurato Obama, osservando che questo è un momento di «riflessione», non di «vendetta». In pratica “assolvendo” gli agenti Cia con la motivazione che avrebbero soltanto eseguito degli ordini.

I memorandum descrivono minuziosamente le tecniche di interrogatorio usate dagli agenti nei cosidetti ”siti neri”, quei luoghi tra Asia ed Europa dell’Est nei quali venivano rinchiusi i prigionieri.

Si andava dal ”waterboarding” alla privazione del sonno. Proseguendo con l’esposizione al freddo o al caldo eccessivo. Fino all’utilizzo di insetti. Tecniche che avevano indignato il mondo e che adesso Obama cancella con un colpo di spugna, liquidando l’ennesima eredità dell’era Bush.

In questi giorni, inoltre, il New York Times sta pubblicando un’inchiesta che riguarda i casi di abusi della National Security Agency, l’agenzia statunitense di controspionaggio. Stando a quanto scrive il quotidiano ci sarebbero state intercettazioni ben oltre i limiti autorizzati dal Congresso.

Amnesty International ha apprezzato la pubblicazione dei documenti, ma ha duramente protestato contro la decisione di non perseguire legalmente gli agenti della Cia responsabili delle torture.