Usa. Congresso chiederà a Obama che cosa è realmente successo a Bengasi

Pubblicato il 19 Novembre 2012 - 15:22 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, STATI UNITI – Il presidente Barack Obama ha sempre detto di non volere che la Casa Bianca venga coinvolta in alcun modo nella vicenda dell’attacco a Bengasi in cui hanno perso la vita l’ambasciatore americano Christopher Stevens ed altri tre cittadini americani. Ma probabilmente non sarà così. Obama deve spiegare chi ha ”corretto”il rapporto sugli attacchi a Bengasi dell’11 settembre e perche’ dalla bozza iniziale della Cia sull’accaduto e’ stato rimosso ogni riferimento al terrorismo.

Il Congresso di Washington vuole vederci chiaro e ha ”ordinato” nelle ultime ore alla stessa Casa Bianca di fornire una ricostruzione dettagliata dei fatti. Le indagini del Congresso sull’accaduto mostrano la volonta’ di voler andare fino in fondo alla vicenda che sta spaccando Washington e che e’ divenuta centrale anche nelle dimissioni dell’ex direttore della Cia, David Petraeus.

Spiegazioni vengono chieste anche all’ambasciatrice americana all’Onu, Susan Rice, che nei giorni seguenti agli attacchi ha descritto gli episodi come opera di estremisti furiosi per il film che ha infiammato i paesi musulmani. ”Deve dire pubblicamente: ho sbagliato”, attacca il senatore repubblicano ed ex candidato alla Casa Bianca John McCain, che nelle settimane scorse ha gia’ criticato duramente Rice, dicendo senza mezzi termini che blocchera’ una sua eventuale nomina a segretario di Stato, posto per il quale Rice era in pole position fino a che scoppiasse il caso del rapporto modificato sulla Libia, sollevato da Petraeus.

Secondo il vice presidente della commissione di Intelligence del Senato, Saxby Chambliss, Rice prima o poi dovra’ essere sentita in Congresso sulla Libia. ”Dovra’ venire e riferire a un certo punto, che sia in un’audizione a porte aperte o che sia a porte chiuse”, ha insistito Chambliss, assicurando che discutera’ un’eventuale audizione di Rice con il presidente della Commissione di Intelligence, Dianne Feinstein.

Proprio Feinesten ha comunicato che e’ stato ”ordinato” alla Casa Bianca di offrire spiegazioni dettagliate sul rapporto e sulle modifiche apportate. ”Abbiamo dato indicazioni in modo che l’intero processo sia controllato. Scopriremo chi ha cambiato i fatti originali. Ma fino a quel momento ritengo che non sia appropriato fare accuse”, ha spiegato Feinstein.

I repubblicani hanno puntato il dito contro la Casa Bianca, accusata di aver coperto il legame terroristico a Bengasi con un stile che ”riporta ai tempi del Watergate”, in modo che gli elettori non mettessero in dubbio le affermazione di Obama sui duri colpi inflitti ad Al Qaeda.