
Metti i dazi, togli i dazi. E se da questo ping pong ne guadagnasse proprio l'Europa? (Foto Ansa) - Blitz Quotidiano
“E allungaje ‘e gambe, aripiegaje ‘e gambe, aristendeje ‘e gambe”, così recitava Carlo Verdone nel film “Bianco, Rosso e Verdone”. Quale miglior metafora per descrivere le gesta del presidente americano Donald Trump, che ha dichiarato una tregua di 90 giorni nella guerra dei dazi, dopo aver messo a soqquadro le borse europee e asiatiche? Una mossa (difficile escluderlo) che arriva poche ore dopo l’annuncio dell’Unione europea di contro-dazi al 25%.
E se nessuno forse è in grado di predire cosa accadrà nei prossimi mesi oltre oceano nel Paese a stelle e strisce, chissà che tutto questo non diventi un’opportunità per l’Europa. Lo stop di 90 giorni ai dazi deciso da Trump costituisce, per Bruxelles, un “reale impegno” che finora era mancato. Ma la Commissione in questi giorni sta cercando di lanciare un messaggio che non sfuggirà agli investitori: gli Usa di Trump non sono affidabili, l’Europa sì. Lo ha detto la stessa Commissione, ad esempio, ai membri della Camera di Commercio americana che a Bruxelles hanno visto i vertici comunitari.
“Investite in Europa, stiamo anche semplificando le regole e approfondendo il mercato unico”, ha rimarcato Ursula von der Leyen, ribadendo un concetto che, da più di un mese, ripete ovunque: negoziare conviene a tutti, inasprire le tensioni no. A questo invito seguirà qualcosa di concreto? Perché no. Intanto, l’Ue ha deciso di sospendere per novanta giorni i dazi decisi ieri contro i prodotti americani. Un gioco delle parti che sembra quasi una partita di ping pong. E se alla fine a guadagnarci fosse proprio l’Ue? Staremo a vedere.