Alluvioni. Gianni Giovannelli, sindaco Olbia: “Abbiamo 50 milioni, ci hanno permesso di usarne 5”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Novembre 2014 - 12:19| Aggiornato il 20 Novembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Alluvioni. Gianni Giovannelli, sindaco Olbia: "Abbiamo 50 milioni, ci hanno permesso di usarne 5"

Alluvione Sardegna

ROMA – Gianni Giovannelli, sindaco di Olbia, mette in guardia i colleghi del Continente colpiti dall’alluvione del novembre 2014 e dice: “Non fidatevi di Graziano Delrio e del Governo, di nessun Governo, guardate quello che è successo alla Sardegna”.

L’intervista su La Stampa a cura di Nicola Pinna:

Sindaco, il sottosegretario Delrio ha annunciato come allora una deroga al Patto di Stabilità. È una buona notizia?
«A noi la stessa promessa era stata fatta un anno fa. Il presidente del Consiglio, che allora era Enrico Letta, era venuto a rassicurarci e a dirci che i nostri fondi, sottolineo nostri, sarebbero stati sbloccati immediatamente».

E invece?
«Invece, nonostante la situazione drammatica della nostra città e di tutta la regione, non ci hanno neanche permesso di spendere le risorse che avevamo in cassa. A ottobre, cioè undici mesi dopo l’alluvione, ci hanno consentito di spendere a malapena cinque milioni».

E quanti ne avevate?
«Ben cinquanta. E una cifra del genere, in un momento di difficoltà come quello che stiamo ancora vivendo, sarebbe stata molto utile».

Come li avreste spesi?
«In questi mesi abbiamo commissionato uno studio per la mitigazione del rischio in tutta la nostra città. Il primo step prevede un investimento di circa trenta milioni e almeno quella parte avremmo voluto avviarla immediatamente».

Cosa avete fatto, dunque, in questi mesi?
«A malapena la pulizia e la bonifica dei canali, la sistemazione delle scuole e alcuni interventi di ripristino delle reti fognarie. Niente di più».

Chi ha pagato tutti questi lavori?
«Il Comune di Olbia. Il tutto è costato circa venti milioni di euro. Ma sapete quale cifra ci è stata rimborsata? A malapena tre milioni. Altri interventi li sta avviando l’Anas, a cui è stato affidato il compito di risistemare le strade, anche quelle che non sono statali».

Qual è la situazione a Olbia un anno dopo?
«Il bollettino meteo parla di “Allerta criticità moderata”. Ma non possiamo neanche pagare lo straordinario al personale e non possiamo chiedere ai nostri dipendenti di lavorare gratis. Per ora non c’è fango per le strade, ma le famiglie e le aziende non hanno ricevuto ancora nessun indennizzo. Neanche un centesimo. Gli unici aiuti, a Olbia come nel resto della Sardegna, sono arrivati grazie alla generosità delle tantissime associazioni che hanno preso a cuore il nostro dramma».

Ma il 18 novembre quattro ministri e il premier avevano annunciato una pioggia di euro. La promessa è stata mantenuta?
«In Sardegna sono arrivati a malapena venti milioni. Ma i danni in tutta l’isola ammontano a circa 650 milioni. L’avevamo detto fin da subito che le risorse stanziate sarebbero state insufficienti».

Avete scritto al governo?
«Ho perso il conto delle lettere che ho inviato. Ma i disastri di questi giorni dovrebbero far capire al governo che è arrivato il momento di darsi una priorità. Il territorio nazionale è in una situazione gravissima. Se non si avviano al più presto interventi strutturali importanti vivremo continuamente in emergenza. Se si continua a far finta di nulla il governo si assume la responsabilità di privilegiare le logiche di bilancio rispetto alla salvaguardia delle vite umane. Non possiamo vivere con l’incubo del bollettino meteorologico».

A Olbia 17 quartieri sono stati costruiti abusivamente e i canali passano vicino alle case. Cosa si può fare ora per evitare altri disastri?
«Noi stiamo puntando molto sullo studio delle criticità: il nostro piano doveva individuare le emergenze per poi trovare le soluzioni. Ma al momento abbiamo entrambe le mani legate».