Cinghiali in città, allarme a Roma: “rabbiosi e pericolosi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Settembre 2015 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
(foto Ansa)

(foto Ansa)

ROMA – “Caccia ai cinghiali – scrive Alessia Marani del Messaggero – Che entrano nelle aree urbane, che attaccano gli uomini, che solo nella provincia di Roma nel 2014 hanno provocato danni per oltre 1,5 milioni di euro”.

L’articolo del Messaggero: Branchi sono stati avvistati a Monte Mario, all’Olgiata, lungo la Cassia e la Trionfale, nei parcheggi, nei giardini delle ville, persino nei cortili condominiali. A Bracciano una bimba è ancora in coma dopo che, viaggiando con la mamma, la loro auto ha centrato un cinghiale che attraversava la strada.

«Un fenomeno drammatico – spiega David Granieri, presidente Coldiretti Roma – finora sottovalutato. Gli animali si riproducono a velocità incredibile, specie le razze non autoctone, quelle ungheresi più prolifiche del maremmano. Quelli che sfuggono alle aree protette si si mischiano ai randagi e si fanno sempre più rabbiosi e pericolosi». Non solo cinghiali. L’inverno scorso a Tragliata (Fiumicino) è stato avvistato un lupo, «che ha sbranato un vitello – aggiunge Granieri – il problema degli animali selvatici che sono ormai alle porte o dentro la città, va affrontato».

Il 29 settembre la Coldiretti manifesterà sotto l’assessorato all’Agricoltura del Lazio per chiedere il regolamento attuativo della legge approvata cinque mesi fa e che prevede una deroga alle norme venatorie permettendo l’abbattimento anche delle femmine e delle cucciolate. LO STRAPPO Uno strappo forte rispetto alle strategie di contenimento che, finora, non hanno funzionato visto il ripopolamento in atto: oltre un milione di cinghiali in Italia, anche se non esiste un censimento («fatichiamo – dicono dal Corpo Forestale dello Stato – a capire le dimensioni del fenomeno perchémancano i dati, non c’è monitoraggio») e per la sola Toscana si parla di 400mila capi. Nella Capitale le zone più a rischio si trovano a ridosso dei parchi di “Roma Natura”: a Decima-Malafede, all’Insugherata, dalla Giustiniana alla Bufalotta, ai Castelli Romani «dove la situazione è fuori controllo». Per distruggere distese di mais i cinghiali impiegano una notte: «Nei nostri terreni – dice Daniele Colognesi, di Campagnano Romano – trovano acqua e pannocchie, un hotel a cinque stelle». Nel Parco di Veio, M.G, che alleva vitelli, si barrica in casa: «Ogni tanto me ne trovo 50 davanti al portone». I fondi per i risarcimenti sono sempre meno. «L’ente parco ci ha riconosciuto danni per 2 milioni, ma non abbiamo visto un soldo», dice Pietro Di Domenico, degli allevatori e agricoltori di Bracciano-Martignano. I “selecontrollori” formati dai faunisti a Castelporziano non bastano più e allora c’è chi si arrangia, come il passeggero che salì sul tram 8 con un bel cinghialotto al guinzaglio.