F-35, l’ambasciatore Usa Phillips: “L’Italia manterrà la parola”
Pubblicato il 15 Dicembre 2014 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – “L’Italia manterrà la parola data sui 90 caccia” dice l’ambasciatore americano Phillips. E il ministro della Difesa Pinotti dice che l’Italia è stata scelta dal Pentagono come “polo di manutenzione dei velivoli F-35 schierati in Europa, sia di quelli acquistati dai paesi europei sia di quelli Usa operanti in Europa”. “Decisione in realtà scontata – scrive Manlio Dinucci del Manifesto – in quanto, come ricorda la stessa Pinotti, l’impianto Faco di Cameri (Novara) è stato concepito fin dall’inizio per ospitare sia le attività di assemblaggio e collaudo che quelle di manutenzione, riparazione, revisione e aggiornamento del caccia F-35″.
L’articolo di Manlio Dinucci: (…) L’accordo stipulato in ottobre dal Pentagono con la Lockheed Martin per l’acquisto di altri 43 F-35, di cui 2 per l’Italia, stabilisce che «i dettagli sul costo saranno comunicati una volta stipulato il contratto». L’Italia si impegna quindi ad acquistare altri F-35 senza conoscerne il prezzo. Per una stima di massima, ricavata dal bilancio del Pentagono, il costo unitario attuale è di 177 milioni di dollari – oltre 140 milioni di euro – ossia circa 13 miliardi di euro per 90 caccia. La Lockheed assicura che, grazie all’economia di scala, il costo unitario diminuirà. Non dice però che l’F-35 subirà continui ammodernamenti che faranno lievitare la spesa. L’annuncio di Pinotti che l’F-35 «rimarrà in attività per 30 anni con revisioni periodiche» significa quindi che per decenni altri miliardi usciranno dalle casse pubbliche.
Il generale Bogdan prevede per Cameri un futuro ancora più «radioso»: «Dato che l’Italia accrescerà la capacità di produzione dell’impianto – dice – vi è la possibilità che gli Usa e altri partner costruiscano a Cameri loro aerei», in collaborazione con la Gran Bretagna e la scelta di Cameri, come quella di un impianto turco, è dovuta a diversi fattori, tra cui «la posizione geografica, la necessità operativa e la prevista distribuzione degli aerei». In altre parole, il generale Bodgan spiega che l’Italia è stata scelta quale «polo di manutenzione» dei caccia F-35 perché il Pentagono prevede di usarla ancora di più quale portaerei Usa/Nato nel Mediterraneo.