La madre difende Fabrizio Pellegrino. Bruno, Corriere della Sera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Agosto 2014 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA
L'articolo del Corriere della Sera

L’articolo del Corriere della Sera

ROMA – “La casa dove il prof avrebbe abusato dei suoi ragazzi – scrive Riccardo Bruno del Corriere della Sera – approfittando delle lezioni private per avere rapporti sessuali con poco più che bambini, è immersa nella campagna alle porte della Valle Maira”.

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Vigne, filari di mele ambrosia e accanto un giardino di rose che lo stesso prof, Fabrizio Pellegrino, cura e cataloga scrupolosamente: «Ogni pianta ha il suo cartellino con il nome, per non sbagliare quando viene qualcuno in visita», sospira la madre, con gli occhi azzurri che guardano altrove. E di gente, nella cascina rurale trasformata in villa, ne veniva tanta. Anche importante. È riduttivo considerare Pellegrino un semplice professore, peraltro part-time, della scuola media di Costigliole Saluzzo. Il cinquantenne sotto inchiesta per fatti che potrebbero configurare i reati di prostituzione minorile e istigazione a pratiche di pedofilia e pornografia (per questo la Procura di Cuneo ha trasmesso gli atti a Torino) è una celebrità da queste parti. Da almeno vent’anni, da quando ha rianimato la vita culturale di quello che fu il Marchesato di Saluzzo inventandosi Marcovaldo, un’associazione per valorizzare il patrimonio di una terra ricca di storia ma a corto di iniziative.
Idea semplice e geniale: individuare castelli o palazzi da rimettere a posto, attivare finanziamenti pubblici, ristrutturarli e restituirli ai cittadini. Consenso unanime, riconoscimento e stima per il prof. Tutto frantumatosi giovedì sera, quando i carabinieri di Saluzzo, guidati dal capitano Roberto Costanzo, hanno bussato alla sua porta per la perquisizione. «Mi ha giurato che non è vero niente», aggiunge soltanto la madre. E il padre, che vorrebbe far credere da dietro il cancello di essere il custode per non dire niente, poi non si trattiene: «È una vendetta, una vendetta. Nei piccoli centri si sa quanta gelosia c’è…».
In ogni caso, Pellegrino è ormai l’altro prof di Saluzzo, messo alla gogna come Valter Giordano che intrecciava relazioni con le sue studentesse e che proprio due settimane fa ha chiuso i conti con la giustizia patteggiando e risarcendo le vittime. Una vicenda che fa tornare in mente anche l’affaire di Giuliano Soria, il presidente del Premio Grinzane Cavour travolto da una storia di sesso e cattiva gestione di fondi. Proprio un’ex stagista di Soria adesso ricorda che con «Pellegrino si conoscevano bene, avevano organizzato tanti eventi insieme». Di questa inchiesta, svelata forse troppo presto sulle tv locali, nessuno degli inquirenti vuol parlare. A farla nascere sarebbe stata la denuncia dei genitori di uno dei ragazzi, una decina sarebbero quelli coinvolti, anche alcuni ex allievi già maggiorenni, gli altri studenti di scuola media, maschi, età dai 10 ai 14 anni. I militari avrebbero anche ricostruito una vicenda simile, di una decina di anni fa. Pellegrino allora insegnava in un convitto alpino della Valle Maira, anche allora le famiglie di due allievi lo avrebbero denunciato per presunte molestie. Ma poi, dietro un cospicuo risarcimento, avrebbero ritirato le accuse. Gianni Vercellotti, che è un suo amico oltre che un avvocato che potrebbe affiancarsi agli altri due legali che già lo seguono, è sicuro: «Lo conosco bene, come tanta gente da queste parti. È una persona stimatissima. Le accuse nei suoi confronti sono piovute dal cielo». Usa le stesse parole Giampiero Leo, ex assessore regionale alla Cultura: «Sono esterrefatto e non riesco a credere che possa essere responsabile di fatti così infamanti. Ha sempre lavorato in modo ineccepibile e dal punto di vista umano incarna la figura del vero gentiluomo». Ieri Pellegrino si è presentato nella sua associazione e si è dimesso dall’incarico di presidente: «La mia vicenda personale non deve travolgere tutto». Ma forse è tardi. La titolare del bar di Caraglio dove ha sede la Marcovaldo, scuote la testa: «Con gli altri commercianti proprio qualche giorno fa stavamo pensando di organizzare per i nostri ragazzi qualcosa con l’associazione, loro hanno un bel cortile. Adesso non sappiamo cosa fare».