Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Saliva & olio di ricino”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2013 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Saliva & olio di ricino”. Questo il titolo dell’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano contro il nuovo governo di Enrico Letta ma, soprattutto, contro la stampa italiana rea di aver “mobilitato in uno sforzo simultaneo e unidirezionale, affinché alle larghe intese corrispondano larghe leccate”.

L’editoriale di Marco Travaglio:

“La primavera romana è segnata quest’anno da un tasso inusitato di umidità. Pare che i meteorologi facciano risalire l’inedito fenomeno a una sovrapproduzione di saliva e olio di ricino da parte di una particolare specie animale: quella dei giornalisti. Alla tradizionale cupidigia di servilismo della categoria, si assomma la concentrazione di lingue, un tempo attive a corrente alternata (una volta quelle di sinistra, una volta quelle di destra) e oggi invece mobilitate in uno sforzo simultaneo e unidirezionale, affinché alle larghe intese corrispondano larghe leccate. I signorini grandi firme però si dividono i compiti. Alla saliva provvedono soprattutto i giornali di sinistra e “indipendenti”. Mentre alla fornitura di olio di ricino per sistemare le sempre più sparute voci stonate dal coro degli Osanna ed Exultet a Scendiletta si incaricano i mazzieri berlusconiani, con ecumenico spirito di abnegazione. In prima fila c’è ovviamente il Cavaliere, giustamente indignato contro chi alimenta l’odio contro la Casta. Tipo quel tale che il 19-2-2004 disse: “Basta con i politici che non hanno mai messo piede in una vera azienda, nel mondo del lavoro, persone che hanno soltanto chiacchierato nella loro vita, che non hanno combinato nient’altro che prendere i soldi dei cittadini. Ci sono tanti signori che hanno la casa al mare, la casa in città, la casa ai monti, la barca… Guardando a quel che guadagnano questi signori e quello che a volte devono anche dare ai loro partiti, mi chiedo: ma come hanno fatto a farsi tutte queste proprietà? Sono soldi rubati ai cittadini”. Grillo? No, Berlusconi. Un uomo che mai, in vita sua, ha evocato la violenza. Mica come quel tale che accusò Prodi di “dire stronzate”, di fare “come il governo Mussolini che chiese pieni poteri e fu dittatura per 20 anni”, e concluse: “Io tornare a Palazzo Chigi? Magari! Ma non è facile, c’è Prodi… Ci vorrebbe un regicidio… Ma basta solo aspettare, arriverà di sicuro il momento giusto”. Un black bloc? No, sempre Berlusconi. Al suo seguito, pancia in dentro e petto in fuori, si schierano due gentiluomini di campagna come Maurizio Belpietro e Alessandro Sallusti, che in fatto di toni bassi e dolce stil novo hanno molto da insegnare. Belpietro, su Libero, spara agli “Scemi di piombo” che “alimentano il clima di violenza”. Dove? Ma naturalmente “sul blog di Grillo”. Chissà se ha chiesto una consulenza al suo collaboratore culturale Franco Freda, quello di piazza Fontana. Sallusti, il Lord Brummel del Giornale, è ancor più dettagliato. Titolo: “Il Grilletto”. Sommario: “Dopo mesi di irresponsabile campagna d’odio da parte di Grillo & C. arrivano le pallottole”. All’interno, una pagina di Maurizio Caverzan che fa invidia alle collezioni di Lotta Continua, con tanto di foto segnaletiche dei nemici da colpire. Occhiello: “Clima d’odio. I cattivi maestri”. Titolo: “I guru del disprezzo armano i disperati”. Catenaccio: “Da Grillo a Travaglio ecco chi alimenta l’ostilità verso la politica. E il qualunquismo è terreno fertile per la violenza”. Seguono – accanto al disegno che ricostruisce la sparatoria a Palazzo Chigi e alla foto di Berlusconi insanguinato dopo l’attentato del souvenir in piazza Duomo – le fotosegnalazioni di alcuni pericolosi ricercati: Grillo, Travaglio, Fo, Vendola e Di Pietro. Wanted, vivi o sperabilmente morti. I pulpiti di Libero e Il Giornale sono naturalmente i più credibili per insegnare le buone maniere. Sallusti infatti è una sorta di Lord Brummel e Belpietro una reincarnazione di Baldassarre Castiglione. Da anni, purtroppo inascoltati, profondono sforzi quotidiani per placare gli animi, svelenire il clima, estinguere ogni principio d’incendio. A maggior gloria dei due maestri di serenità, riportiamo alcuni dei loro titoli più irenici e delicati”.

Ecco la seconda parte dell’editoriale a pagina 8:

“Libera piazza in libero Stato Nessuna intolleranza nei confronti del sacrosanto diritto a dissentire e a manifestare in piazza. Libero: “Feccia rossa. I No Tav minacciano il morto”. “La domenica dei bamba. Questi bagni di folla sono un retaggio del fascismo”, “Piazzata rossa della disinformazione. I soliti tromboni e trombati”. “Il partito degli asini: il Pd sfrutta gli universitari peggiori”. “Solo un cretinetti” (sul notav caduto dal traliccio e finito in coma per diversi giorni). Il Giornale: “I ‘ farabutti ’ vanno in piazza”. “In piazza gli amici di Spatuzza … 200 mila persone in San Giovanni sono inconsapevolmente (ci auguriamo) diventate picciotti, gaudiosi complici del delatore-teologo-pluriomicida”. “Forza Polizia, mandali via”. “Mobilitata anche la feccia”. “No Tav e black bloc, serve una legge per metterli fuori legge”. “Chiudete i centri sociali”. Sugli avversari, ma non nemici Mai una parola fuori posto sugli avversari politici o privati, per non trasformare una corretta dialettica maggioranza-opposizione in sanguinosa guerra civile all’insegna della demonizzazione. Libero: “Veronica, velina ingrata”. “La mafia di Di Pietro”, “Di Pietro, tecnicamente delinquente … Tonino se la prende con Silvio ma il delinquente è lui”. “Casini si allea con gli abortisti e con i carnefici della sua Dc”. “Sindacati venduti”. “La doppia Rosy Bindi: una giacobina tenera con chi stupra”. “Di Pietro & C. vogliono il morto”. “Bersani chiede il pizzo anche a noi”. “Questione immorale: il Pd impone il pizzo anche ai lottizzati”. “Omertà sul pizzo al Pd”. “Bersani sposa i gay”. “La boiata di Monti”. “Monti è impazzito”. “Chi protegge i ladri: i sindacati che difendono l’art 18”. “Le mani sporche della sinistra: diversamente ladri”. “Tremonti cattivo maestro: Toni Negri è con me”. “Guerra santa: i colpi bassi dei pm”. “Vogliono ucciderlo (Berlusconi, ndr) con una foto”. “Finirà male per chi tifa Monti”. “Gli scheletri della Bonino: il processo per procurato aborto non si è mai celebrato, fu salvata dall’immunità”, “Bonino: abortista e presidente”. “Al Pd non piace la gnocca”, “I pm cercano un omicidio da attribuire a Berlusconi”. “Belle parole e pochi fatti: questo Zeman è comunista”. Il Giornale: “Ora Silvio vada giù duro”. “Prodi mascalzone bavoso”. “L’inferiorità morale della sinistra”. “Poche ore per fermare la sinistra: l’alternativa al centrodestra sono amministratori che riempiono le strade di rifiuti, mantengono l’amante con i soldi pubblici o vanno a trans e cocaina. È questo che vogliamo?”. “Di Pietro gioca col morto”. “Quanti delinquenti ha Bersani nel suo Pd”. “In cambio delle poltrone Casini infila nel suo forno pure comunisti e abortisti”. “Rita Borsellino, la moralista che compra casa dal mafioso e paga in nero”. “Identikit delle toghe italiane: militanti e fannullone”. “I giudici Ue bevono troppo”. “La bella vita di Mesiano, dopo la promozione arriva l’auto blu”. “Il compagno Fini rinnega il suo passato”. “Ultima chiama per Fini: o cambia rotta o lascia il Pdl. È sufficiente – per dire – ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di An per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme…”. “Giudici sovversivi? Eccone uno: Adriano Sansa”. “Ma Vendola è drogato?”. “Pdl, i Giuda hanno paura”. “Monti minaccia il Parlamento”. “Monti uccide mari e monti”. “Fuori uno, ma non basta” (sulle dimissioni di Malinconico). “Silvio, ferma la rapina”. “Pd, diversamente ladri: Bersani mente al Corriere”. “Diversamente ladri: il Pd chiede soldi pure a noi”. “Monti appalta l’Italia a preti, Fini e Casini”. “Vendono il Papa a Monti per 17 milioni”. “Fuga dall’imbroglione: i ministri non si fidano di Monti”. “Il razzismo di Monti”. “I droga-party democratici”. “Fini non è più di destra ma è sempre fascista”. “Grillo, parole da brivido che ricordano i nazisti”. “Pm fuori controllo: ecco i messaggini da pazzi”. “Ecco il piano per far fuori Berlusconi”. “Tutti servi di Monti”. “Monti si costituisce”. “Casini e Fini: vecchi e nuovi traditori cambiano casa”. “D’Alema pagato da Berlusconi”. “Vogliono uccidere Berlusconi. Un dirigente del Pd cerca un killer che spari al premier”. In punta di penna Grande attenzione, nelle polemiche con i giornali e i giornalisti che la pensano diversamente, a non trasformare una serena e alta dialettica sui princìpi in una svilente rissa da pollaio. Libero: “Da Pol Pot a De Benedetti: l’antica arte di usare i minori”. “Mentana come Veronica”. “Spazzatura Santoro”. Il Giornale: “De Benedetti eversivo?”. “La svolta di Concita: ora difende il molestatore”, “Tra Silvio e la Piovra, Repubblica sceglie la Piovra”. “Mentana getta la maschera: vuole Telekabul. L’ultima scalata del finto indipendente”. “La follia del politologo editorialista Sartori”. “Bocca? Un ex fascista dalla memoria corta”. “Praga, gli 007 nemici: Augias nostro informatore”. “Ora chiudete Annozero”. Meno male che Giorgio c’è Sempre deferenti, i nostri stilnovisti, sull’opera moderatrice del capo dello Stato super partes. Libero: “Napolitano, svegliati”, “La favolosa corte di re Giorgio. Napolitano costa 7 volte la regina d’Inghilterra”. “Con la scusa del 25 aprile Napolitano fa un comizio”. “Che pacco Napolitano”, “Napolitano fa festa, l’Italia va a fondo”. Il Giornale: “C’è un Napolitano sotto le parti “Manovre oscure della politica. Napolitano e Fini osteggiano Silvio e tentano di fermare il governo”. “Napolitano, il comunista pallido che ‘ tradì ’ la Costituzione”. Basta Casta I piccoli lord hanno poi sempre accuratamente evitato di alimentare qualunquisticamente l’ostilità popolare contro la “casta” e di scaricare strumentalmente sui politici le colpe della crisi economica. Libero: “Si mangiano pure le posate”, “Attacchiamo la casta e subito ci indagano”.”Assedio ai papponi di Stato”. “Magna magna a Bankitalia”, “Chi ci tassa è un fannullone. Strapagati per non lavorare al ministero”, “Tagliano i posti letto e si aumentano le poltrone”. “Andate a lavorare”. “Dimettetevi tutti”. “La casta dei cretini”. “La casta vuole mangiare in pace”. Il Giornale: “Prodi ci toglie il pane di bocca”, “Hanno portato via pure i mobili ai ciechi”. “Sono figlio di un suicida e Monti mi ruba la casa”, “Caccia ai trans in Parlamento”, “Monti ci manda tutti in miniera”. “Vendola, vai a lavorare”. “Ingroia, vai a lavorare”. “Uccisi dalle tasse. Ancora un suicidio, e fanno 13”. Forza Europa Molti e congiunti gli sforzi dei nostri baronetti per rasserenare i rapporti con i partner europei. Libero: “Silvio si ribella a nazi-Merkel”, “Svelato il golpe tedesco-partenopeo”. “Due anni alle Pussy Riot: se la sono cercata”. “Angela è davvero una culona”. Il Giornale: “Idioti erano e idioti restano: a casa i maestrini inglesi” (ai Mondiali di calcio). “Basta morire d’euro”. “Ridi, pagliaccio” (Sarkozy). “La Germania ci vuole poveri”. “Caduta Berlusconi: è stata la culona”. Tolleranza mille Nessuna indulgenza verso posizioni xenofobe e intolleranti nei confronti dei migranti. Libero: “Rom: i ‘fratellini’ di Vendola fanno un altro morto”, “Teppisti e immigrati: ribaltone dei giudici”. Il Giornale: “Torna il terrorismo, fermiamo gli immigrati islamici”. “L’invasione dei clandestini, salviamo gli italiani”.”I fratelli rom di Vendola uccidono un milanese”. Ps. Dinanzi a cotali lezioni di bon ton e linguaggio aulico, non resta che inchinarci col capo cosparso di cenere, prendere buona nota e porre fine alla guerra civile che da vent’anni vede le guardie e i ladri inspiegabilmente arroccati su trincee contrapposte. Viva l’Italia, viva la Repubblica nata dalla Desistenza e fondata su Berlusconi.”.