Marino ha stufato pure Renzi. Maurizio Belpietro, Libero

L'editoriale di Belpietro
L’editoriale di Belpietro

ROMA – “Quanto ci metterà Renzi – scrive Maurizio Belpietro su Libero – a decidere di rottamare Ignazio Marino? Conoscendolo, assai poco. È probabile che il sindaco di Roma in questo periodo non sia in cima ai pensieri del presidente del consiglio, il quale essendo costretto a districarsi tra la via crucis delle riforme e il percorso a ostacoli dei rapporti con l’Europa ha poco tempo per dedicarsi alle vicende locali”.

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Tuttavia è quasi certo che appena avrà modo di occuparsi della pratica, il premier darà il ben servito al primo cittadino della capitale. Da che cosa deriva il convincimento che l’allegro chirurgo presto avrà poco da ridere?

La risposta è semplice: basta scorrere l’elenco di pasticci che il primo cittadino ha collezionato da quando è alla guida del Campidoglio, cui di recente si è aggiunto il concerto dei Rolling Stones.

Come è noto la band inglese nello scorso weekend ha fatto tappa in Italia e a fronte di un evento che nelle casse di Mick Jagger e compagni ha portato 6,3 milioni di euro, il comune ha incassato appena 7.954 euro. Anzi, meno, in quanto la cifra per cui è stato concesso il Circo Massimo non è al netto delle spese di illuminazione, degli straordinari cui sono stati costretti i vigili e, soprattutto, dei costi sostenuti dall’azienda di nettezza urbana.

Oh, certo, gli uffici di Marino assicurano che il complesso pagherà i servizi, ma non c’è da giurarci. Il sospetto è che l’amministrazione comunale abbia concesso se non gratis quanto meno a un valore simbolico un luogo con millenni di storia.

Mentre altre amministrazioni, per esempio Milano, avevano chiesto al gruppo musicale di pagare fior di quattrini per l’occupazione del suolo pubblico, Marino ha preferito fare un regalo agli Stones, giustificandosi con il fatto che il gruppo musicale ha portato un indotto di 25 milioni, perché le migliaia di fan hanno consumato pasti e occupato letti.

Il sindaco per la verità aggiunge anche che con lui la tassa di occupazione del suolo pubblico è aumentata di dieci volte, ma è probabile che si tratti di quella che sono costretti a pagare i negozianti quando mettono un tavolino fuori dal loro locale.

È difficile infatti pensare che prima del chirurgo si potesse occupare un’area vasta come quella del circo Massimo versando un obolo di soli 7.954 euro, cioè neppure l’equivalente di uno stipendio pieno. Fosse così ogni volta chissà quanti lo richiederebbero per passarci la serata con la fidanzata o per andarci a correre in beata solitudine.

La verità è che far pagare 7.954 euro per l’occupazione dell’antico sito dedicato alle corse ai cavalli è uno spreco di denaro pubblico, perché vuol dire che una capitale ricca di reperti e luoghi che attirano milioni di visitatori non sa far rendere il proprio patrimonio.

Come è possibile che la città più indebitata d’Italia – tanto indebitata da essere costretta a chiedere un piano straordinario di salvataggio che prevede anche l’aumento delle tasse – butti via così le sue risorse? Come è possibile, soprattutto, che nessuno chieda conto al sindaco di ciò che fa e di come amministra il comune che gli è stato affidato? Peraltro, come dicevamo, la faccenda dei Rolling Stones non è che l’ultima della serie di brutte figure messe insieme negli ultimi dodici mesi dal sindaco.

Le nomine sbagliate, la lentezza delle decisioni che hanno indotto perfino il Pd a lamentarsi, lo sciopero di tutti i dipendenti del Comune con relativo blocco del traffico.

Quanto può durare un sindaco pasticcione alla guida della capitale del paese? Quanto soprattutto sopporterà Renzi di avere una simile zavorra che grava sul suo partito? A sentire gli spifferi di Palazzo Chigi, poco. L’irritazione del presidente del consiglio è già al massimo e c’è chi – nello stesso Pd – è pronto a scommettere che dopo l’estate sarà il suo gruppo a togliere a Marino la fiducia, restituendolo alla chirurgia.

Vero o falso? Lo sapremo presto. Nel frattempo segnaliamo un altro sindaco specialista in pastrocchi. Si tratta di Luigi De Magistris, l’ex magistrato che da tre anni guida il comune di Napoli. Al pari di quand’era pm, il primo cittadino campano ha già collezionato numerosi flop.

Noto per la rapidità con cui sostitui – scegli assessori (ma forse sono gli assessori che stanchi di affiancarlo gettano la spugna), De Magistris ieri ha avuto una bella pensata. Siccome a Napoli non ci sono problemi più urgenti, ’o sindaco ha emesso un’ordinanza che obbliga l’anagrafe di Palazzo San Giacomo a registrare le nozze gay celebrate all’estero.

Giusto, finalmente un gesto di civiltà. Per tutte le altre inciviltà che rischiano di uccidere il capoluogo campano, i napoletani invece possono attendere. Resta da vedere quanto attenderà Renzi con questi sindaci che rischiano di compromettergli l’immagine. Con qualcuno sicuramente poco.

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