“Mario Draghi, l’ultimo politico rimasto in Europa”, Stefano Feltri sul Fatto

"Mario Draghi, l'ultimo politico rimasto in Europa", Stefano Feltri sul Fatto
“Mario Draghi, l’ultimo politico rimasto in Europa”, Stefano Feltri sul Fatto

ROMA – Il balletto sul’orlo del burrone greco tra creditori e istituzioni internazionali da una parte e il governo greco dall’altra, è rivelatore di un deficit, verrebbe da dire cognitivo più che finanziario, dove a brillare per assenza è la politica. Quella se possibile con la P maiuscola. Unica risorsa, sola presenza autorevole e a questo punto irrinunciabile, il governatore della Bce Mario Draghi.  Il problema della Grecia, e dell’Europa, non è la finanza, ma la politica.

Da una parte non si rispettano gli impegni finanziari e si flirta pericolosamente con il default, dall’altra si ripropongono tali e quali le condizioni che non permettono alla Grecia di risollevarsi con le sue gambe. L’analisi di Stefano Feltri su Il Fatto Quotidiano verifica l’importanza di ruolo e figura di Mario Draghi “Ultimo politico rimasto in Europa).

[…] Con un sistema finanziario al collasso, Atene potrebbe trovarsi costretta a uscire dall’euro. Se il governo di Alexis Tsipras si piega, probabilmente la sua maggioranza in Parlamento esploderà, ma la Grecia potrebbe provare a negoziare in tempi rapidi un altro pacchetto di aiuti da 30-50 miliardi. E così il balletto “aiuti in cambio di riforme” potrà ricominciare. È ovvio quanto tutto questo sia assurdo. L’unica persona di buon senso rimasta sembra essere Mario Draghi, il presidente della Bce.

I suoi richiami sono così espliciti che ormai mancano soltanto le slide. Sulla Grecia ha usato la linea dura con Atene e con il vanitoso ministro Yanis Varoufakis, minacciando di chiudere i finanziamenti alle banche se la Grecia rompe le trattative. Ma dal primo incontro, a febbraio, ha continuato a sostenere il sistema finanziario greco con oltre 80 miliardi. Poi ha ricordato agli euroburocrati che se la Bce ha interpretato in modo elastico e creativo il proprio statuto, salvando l’euro e l’Europa, anche la Commissione potrebbe fare lo stesso con i vincoli di bilancio.

Lo scopo non è un rispetto ragionieristico, ma ottenere politiche economiche coordinate che sono impossibili se un Paese collassa. Infine ha mandato ripetuti segnali alla politica e al pubblico tedesco, aiutando Angela Merkel a scegliere sempre il pragmatismo contro l’ideologia della sua Banca centrale, la Bundesbank. Draghi pare l’unico leader in Europa con una visione e all’altezza della situazione. Per tre anni ci siamo illusi che fosse sufficiente a proteggere l’Europa da se stessa. Ora stiamo scoprendo che invece, purtroppo, non è così. (Stefano Feltri, Il Fatto Quotidiano).

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