Salah Abdeslam “privilegiato” in carcere: bilocale con palestra a Parigi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2016 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA
Salah Abdeslam "privilegiato" in carcere: bilocale con palestra a Parigi

Salah Abdeslam “privilegiato” in carcere: bilocale con palestra a Parigi

PARIGI – Un bilocale con palestra, televisione e un intero piano del carcere di Fleury-Mérogis, a Parigi, uno dei più sovraffollati in Francia, dove spesso i detenuti dormono sui materassini in terra. Questo il trattamento “privilegiato” riservato a Salah Abdeslam, uno degli attentatori dell’Isis della strage del 13 novembre scorso a Parigi. Abdeslam è stato trasferito dal Belgio, dove è stato arrestato il 18 marzo, al carcere francese il 23 aprile e da allora si trova in una cella di sicurezza, sorvegliato da telecamere 24 ore su 24, con un intero piano a sua disposizione.

Leonardo Martinelli su La Stampa scrive che l’attentatore di 26 anni, catturato il 18 marzo nel quartiere Molenbeek di Bruxelles, è un “detenuto vip” che gode di numerosi privilegi in carcere:

“Pochi giorni fa Thierry Solère, deputato dei Repubblicani, è stato autorizzato a visitare il carcere e gli spazi occupati dal terrorista. È stato accompagnato da due giornalisti del «Journal du dimanche», che hanno poi raccontato la loro esperienza in un articolo apparso ieri nel giornale. Ne viene fuori il profilo di un detenuto Vip. Abdeslam vive in due stanze, ben confortevoli. Una terza sala è stata convertita, su sua domanda, in uno spazio dove potersi dedicare ad attività fisiche: ha già a disposizione un vogatore ma altri attrezzi stanno per essere installati. Una quarta sala, invece, è occupata dai secondini che lo controllano costantemente, con sei videocamere che possono zoomare su tutto. L’obiettivo principale è che il jihadista, personaggio ambiguo e misterioso, non si tolga la vita, prima di rivelare i tanti segreti su quella maledetta sera del 13 novembre.

Secondo Solère, Abdeslam appare «affaticato e nervoso». Non ha potuto parlargli ma osservarlo a lungo, assieme a chi lo stava controllando. Si sveglia ogni mattina alle 11 e trascorre molto tempo a cucinarsi dei piatti. Poi guarda la televisione, «poco le partite dell’Euro 2016 – hanno sottolineato i secondini -, molto invece i reality della tv francese, per ore e ore». Ogni tanto legge il Corano. E in queste settimane sta seguendo gli obblighi del Ramadan. Il suo atteggiamento? «Agli inizi era educato – ha sottolineato Mario Guzzo, responsabile dei controlli in quell’ala del carcere -, ma oggi non parla più: si è chiuso in uno strano mutismo». Da poco, durante una perquisizione corporea, si è rivoltato con aggressività al personale.

Il deputato Solère ha già protestato presso il ministro della Giustizia, Jean-Jacques Urvoas, per quella minipalestra. Va detto che Abdeslam non può uscire nel cortile: si temono reazioni violente da parte degli altri detenuti (la sorella di uno di loro è una delle vittime del 13 novembre). Ma il suo trattamento personalizzato in un carcere, dove vivono 4532 detenuti invece dei 3036 posti letto disponibili, sta inorridendo una parte dell’opinione pubblica”.