Alzheimer: 1,3mln malati per 12mila posti letto. Gli altri? Famiglia o nessuno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2014 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA
Alzheimer: 1,3mln malati per 12mila posti letto. Gli altri? Famiglia o nessuno

Alzheimer: 1,3mln malati per 12mila posti letto. Gli altri? Famiglia o nessuno

ROMA – Sono 1,3 milioni le persone che in Italia soffrono di demenza senile e di Alzheimer. I posti disponibili nei Centri diurni Alzheimer invece sono solo 12 mila al centro-nord, mentre al sud e nelle isole la “situazione è disperata”.

Una disparità evidente, quella tra malati e posti disponibili, che lascia aperta la domanda: chi si prenderà cura di oltre il milione di persone escluse dai pochi posti disponibili? O la famiglia, o nessuno. E intanto il numero di persone malate, con l’invecchiamento della popolazione, è destinato a raddoppiare entro il 2050.

A lanciare l’allarme è la Società italia di geriatria e gerontologia, Sigg, con il presidente onorario Giulio Masotti che spiega:

“Se dall’Alzheimer non si guarisce si può però ritardarne il decorso. I due volti contraddittori del problema: da un lato gli indiscutibili successi delle nuove terapie (farmacologiche, fisiologiche e psicologiche) oggetto del congresso; dall’altro il deprimente confronto tra i crescenti numeri della malattia e quello delle strutture qualificate a farvi fronte”.

Questo uno dei temi principali del congresso che si terràa Pistoia il 6 e 7 giugno. Il programma della due giorni pistoiese propone interventi di carattere tecnico-clinico e ricerche inedite sulle terapie di orientamento psicologico per stimolare nel paziente demente la capacità di comunicare.

Saranno presentati anche i risultati di uno studio realizzato dall’Università di Siena, che dimostra come la vita emotiva e il linguaggio dei malati di Alzheimer migliorano anche quando i pazienti sono sottoposti a ‘pet therapy’ con dei robot: i risultati mostrano miglioramenti nel processo cognitivo in tutti gli anziani affetti da demenza che sono entrati in contatto con ‘Paro’, una cucciolo di foca robot frutto della tecnologia giapponese, progettato per esprimere artificialmente emozioni. L’automa, secondo quanto accertato, è in grado di suscitare nei malati di Alzheimer sentimenti di affetto, tenerezza e mansuetudine.