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Buscopan Antiacido, Ranidil, Zantac bloccati. Aifa: “Farmaci antiacido sono a rischio”

Farmaci ritirati
(Foto d’archivio Ansa)

ROMA – L’Agenzia del farmaco italiano ritira anche il Buscopan Antiacido oltre allo Zantac e al Ranidil, richiamati nei giorni scorsi. La causa è sempre la presenza di un’impurità potenzialmente cancerogena, la N-nitrosodimetilammina (NDMA), della classe delle nitrosammine, già trovate nel 2018 in alcuni anti-ipertensivi (sartani).

Il nuovo elenco pubblicato sul sito dell’Aifa contiene 516 lotti di vari farmaci: dal Raniben in compresse a Ulcex in compresse, da Ranitidina Eg 300 mg a Ranibloc, fino al Buscopan Antiacido, compresse effervescenti da 75 mg, Zentiva, Zantac, Hexal iniettabile, Ranidil.

L’Aifa sta lavorando con le altre agenzie per valutare il grado di contaminazione. La decisione è stata presa in base al principio di precauzione, in modo da ridurre al minimo i rischi per il paziente, limitando l’esposizione alla sostanza potenzialmente dannosa.

Lo scorso venerdì 20 settembre l’Aifa aveva diramato un annuncio di ritiro per altri farmaci contenenti ranitidina tra cui Zantac e Ranidil. Adesso il nuovo richiamo. 

Cos’è la ranitidina

La ranitidina è un inibitore della secrezione acida utilizzato nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida ed è commercializzata in Italia sia come medicinale da prescrizione medica, sia come medicinale di automedicazione, in compresse, sciroppi o soluzioni iniettabili per uso endovenoso.

Cos’è la NDMA

La NDMA è classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla base di studi condotti su animali. È presente in alcuni alimenti e nelle forniture di acqua, ma non ci si attende che possa causare danni quando ingerita in quantità molto basse.

L’Aifa consiglia a tutti coloro che sono in trattamento con un medicinale a base di ranitidina prescritto dal medico di non sospendere il trattamento, ma di consultare il medico il prima possibile per un trattamento alternativo (un altro medicinale diverso da ranitidina indicato nel trattamento delle condizioni in cui lo stomaco produce quantità eccessiva di acido). (Fonti: AIFA, Ansa)

 

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