Coronavirus, studio cinese: anticorpi dei guariti diminuiscono in tre mesi

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Giugno 2020 - 16:24 OLTRE 6 MESI FA
Gli anticorpi prodotti da chi è guarito dal coronavirus diminuiscono in tre mesi

Coronavirus, studio cinese: anticorpi prodotti da chi è guarito diminuiscono in tre mesi (Ansa)

ROMA  –  Gli anticorpi prodotti da chi è guarito dal coronavirus diminuiscono in tre mesi. E’ quanto emerso da uno studio condotto in Cina e pubblicato sulla rivista Nature.

Secondo la ricerca, condotta dall’Università medica di Chongqing su un campione di 74 pazienti, i livelli di anticorpi nei guariti diminuiscono di oltre il 70% in un trimestre.

Lo studio cinese sugli anticorpi nei guariti 

I ricercatori hanno seguito 37 pazienti sintomatici e 37 pazienti asintomatici.

Oltre il 90% dei volontari ha mostrato in 2-3 mesi un forte calo di anticorpi IgG (le Immunoglobuline G, che mostrano che il contatto con l’infezione e che teoricamente proteggono dal prendere nuovamente il Covid-19).

In media la riduzione è stata di oltre il 70% per tutti i pazienti, sia sintomatici sia asintomatici. 

Inoltre il 40% dei pazienti asintomatici è diventato negativo per le IgG. 

Gli anticorpi del coronavirus

Nel caso del coronavirus si parla di due tipi di anticorpi che si cercano con i test sierologici: le IgM (Immunoglobuline M), che si manifestano all’incirca entro una settimana dalla comparsa dei sintomi e permettono di confermare la diagnosi di infezione, e le IgG prodotte dopo circa 14 giorni. 

Queste ultime sono la memoria del contagio e proteggono dal virus, anche se nel caso del Covid-19 non si sa per quanto tempo. 

Al momento quel che sembrerebbe certo, spiega il Corriere della Sera, è che la maggior parte di chi si ammala di Covid-19 sviluppa anticorpi entro 20 giorni. 

Sembra anche che questi anticorpi neutralizzino il virus in caso di nuovi attacchi. Ma non si sa per quanto tempo. 

La speranza è che anche questi anticorpi, come quelli dei coronavirus Sars e Mers, proteggano per alcuni anni. (Fonti: Il Corriere della Sera, Nature