Coronavirus: paura che il contagio tocchi proprio te? Sì 37%, no 19%

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 6 Marzo 2020 - 12:07 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus sondaggi La7 e Piepoli: paura che il contagio tocchi proprio te? Sì 37%, no 19

Coronavirus sondaggio: paura che il contagio tocchi proprio te? Sì 37%, no 19 (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Paura, sì. Anche se non tanto per se stessi e bene, anzi benissimo la chiusura delle scuole. E’ il sentimento degli italiani ai tempi del coronavirus. Tanta paura, due su tre si dicono spaventati, anche se in pochi, relativamente, temono per la propria persona e confidano che l’infezione non li riguarderà direttamente. E nel dubbio bene ha fatto il governo a chiudere le scuole.

Il sentimento, come la diffusione del virus, cambia ogni giorno. Ma a farla da padrone è la paura. E non potrebbe essere altrimenti visto il bombardamento mediatico e soprattutto gli avvenimenti senza precedenti cui stiamo assistendo. Alla domanda ‘hai paura del coronavirus?’ qualche sera fa, in un sondaggio presentato su La7, il 65% degli italiani ha risposto ‘sì’. Contro il 33% che ha risposto ‘no’.

Contagi e morti in aumento, come in un aumento sono anche le guarigioni, spiegherebbero già da soli il sentimento degli italiani. Ma se non bastasse ci sono le partite a porte chiuse, i cinema spenti, le scuole sbarrate, le mascherine, i disinfettanti, i saluti da lontano e i gomiti in cui starnutire… Un mix perfetto per la paura. Ma un po’ per autodifesa e un po’ per cialtroneria siamo tutti convinti, o almeno la maggior parte di noi, che questa paura non si tradurrà in un pericolo diretto.

Siamo probabilmente tutti consapevoli dei danni al turismo, all’economia, delle difficoltà organizzative ma ‘solo’ il 37% degli intervistati – questa volta dall’Istituto Piepoli per La Stampa – teme per la propria persona. Il 43% no, pensa che il contagio non lo toccherà e che se anche lo toccasse non si tradurrebbe in un problema grave. E’ vero che i soggetti più a rischio sono anziani e immunodepressi, i soggetti cosiddetti deboli, ed è altrettanto vero che chi è giovane e in buona salute rischia decisamente meno. Ma la forbice tra chi ha paura e chi teme per sé non è fatta solo di anamnesi, ma molto anche di superficialità per la serie ‘non può succedere a me…’. Rimane poi, anche nel sondaggio di Piepoli, l’esercito ignavo di chi risponde ‘non so’. Come se si potesse non sapere se si ha paura o meno. Un esercito che vale il 19%.

E poi la scuola, misura simbolo dell’attività di contrasto messa in campo dal governo. Simbolo perché riguarda direttamente milioni di famiglie e simbolo perché, fermare la didattica, è un qualcosa di mai accaduto in queste dimensioni nella storia del nostro Paese. Una misura che piace, ancora secondo Piepoli, al 60% degli intervistati contro il 37% di chi, invece, non la condivide. Piace perché, nonostante le difficoltà organizzative che ricadono sui genitori, viene letta più come un darsi da fare piuttosto che come una mossa azzardata. Meglio uno scrupolo in più, pensano evidentemente gli italiani, che uno in meno in un momento come questo.