Covid 26 aprile 2021 Italia: suona un cessato allarme che non c'è Covid 26 aprile 2021 Italia: suona un cessato allarme che non c'è

Covid 26 aprile 2021 Italia: suona un cessato allarme che non c’è

Covid  18 maggio 2020: l’Italia esce dal lockdown con mille contagi al giorno e 66 mila malati a livello nazionale. Covid 6 novembre 2020: l’Italia entra nelle restrizioni delle Regioni a colori epidemici con quarantamila contagi al giorno e mezzo milione di infetti nel paese. Covid 26 aprile 2021: si riaprono attività e si torna ad uscire con 13 mila circa contagi giornalieri e circa 430 mila malati nel paese. 

Covid 26 aprile 2021, il cessato allarme: nei numeri no, nella testa sì

Non c’è nei numeri dell’epidemia in Italia nessun cessato allarme sanitario. C’è invece e forte nel paese un non ce la si fa più sociale ed economico. Comprensibile, inevitabile, non arginabile. Ma purtroppo c’è anche qualcosa a cui non si dovrebbe dar sponda ed alimento: il cessato allarme che suona nella testa di moltissima gente. Un falso cessato allarme che può portare, indurre, convincere perché illude e illudere perché convince che tutto sia finito o quasi.

Mascherina e distanza, se le abbassiamo

Più si esce e più si riapre, più dovremo e dovremmo tener alte e sempre le mascherine e più dovremo e dovremmo tenere la distanza nei contatti sociali che si moltiplicano. Ma moltissimi intendono e vien fatto loro intendere il contrario e cioè che più si esce e più si apre, più si può abbassare o mollare la mascherina e ignorare la distanza nei contatti sociali. Appunto il cessato allarme che è nella testa ma non nella realtà.

Covid 26 aprile 2021: se sbagliamo, non c’è ritorno

Viene detto: se i comportamenti di massa non saranno prudenti man mano che si riapre e si esce c’è il rischio di dover tornare indietro. Improbabile. Nel caso contagi dovessero tornare a salire molto improbabile ci sia nel paese la forza e la volontà di ancora misure anti contagio. Nel maledetto caso di epidemia che riprende velocità, ci ripareremo tutti dietro lo schermo dell’estate che sopisce e smorza il contagio. Poi settimane e mesi a discutere sul cosa fare o non fare. E quindi la scelta più o meno esplicita di una quota di morti e malati accettabile per non dover richiudere qua e là. Ovviamente tutti contando sul fatto che, nel malaugurato caso, tocchi ad un estraneo.

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