Covid, anche le ghiandole salivari sono l’arma del contagio: “conservano” il virus

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2022 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA
Covid, anche le ghiandole salivari sono l'arma del contagio: "conservano il virus"

Covid, anche le ghiandole salivari sono l’arma del contagio: “conservano il virus” FOTO ANSA

Le ghiandole salivari svolgono un ruolo fino a oggi sottovalutato nella diffusione del Covid, fungendo da ”incubatore” del virus e contribuendo alla sua diffusione. È il dato che emerge da uno studio coordinato dalla Showa University School of Dentistry di Tokyo pubblicato su Nature Cell Biology. Le proteine ACE2 e TMPRSS2 che il virus SarsCov2 usa come porte per accedere alle cellule umane sono molto presenti nella mucosa della bocca e nelle ghiandole salivari, spiegano i ricercatori.

Il Covid e le ghiandole salivari

“Coerentemente con ciò, si ipotizza che le ghiandole salivari possano fungere da serbatoio di Covid-19 e svolgere un ruolo nella trasmissione del virus negli individui asintomatici”. Per confermare questa ipotesi, i ricercatori hanno costruito organoidi, vale a dire riproduzioni 3D, delle ghiandole salivari sfruttando la tecnologia delle cellule staminale pluripotenti indotte. Questa tecnologia, che è valsa il premio Nobel allo scienziato giapponese Shin’ya Yamanaka, consente di riportare a uno stadio simile a quello embrionale cellule già mature.

Il virus si moltiplica nelle ghiandole

Grazie all’utilizzo degli organoidi, i ricercatori hanno dimostrato che il virus SarsCov2 è in grado di infettare le ghiandole salivari. Ma anche di replicarsi e moltiplicarsi efficacemente al loro interno. “La capacità di SarsCov2 di diffondersi attraverso la saliva è uno dei fattori che determina lo stato della pandemia di Covid-19. Ed è un fattore importante, soprattutto negli individui asintomatici”, scrivono i ricercatori. “Tuttavia, non è chiaro come SarsCov2 infetti le ghiandole salivari e venga secreto nella saliva. Gli organoidi possono essere un modello promettente per l’analisi di questi meccanismi”, concludono.