Diabete, da nutraceutica a staminali: cure miracolose o bufale pericolose?

Diabete, da nutraceutica a staminali: cure miracolose o bufale pericolose?
Diabete, da nutraceutica a staminali: cure miracolose o bufale pericolose?

ROMA – Integratori e fitofarmaci “miracolosi”, cellule staminali e “nutraceutici” che prevengono e curano il diabete, sia quello giovanile o di tipo 1 che il diabete di tipo 2. Queste solo alcune delle “bufale” recensite dalla società italiana di Diabetologia e presentate al congresso Panorama Diabete, che si è svolto a Riccione. Test diagnostici, rimedi e terapie immesse sul mercato e spacciate come “anticonvenzionali”, ma che non hanno basi scientifiche e possono essere pericolose per i pazienti.

Rosalba Giacco, membro del Consiglio Direttivo della Sid, spiega che uno degli inganni principali utilizza una parola molto in voga in questo periodo, la “nutraceutica”: “Con la promessa di risultati miracolosi sempre più pazienti affetti da diabete e malattie cardiovascolari si sono avvicinati all’utilizzo di prodotti come nutraceutici, fitofarmaci e altri integratori. Forti e consolidate sono attualmente le evidenze scientifiche relative all’utilizzo di nutraceutici quali pectine, β-glucani e amido resistente o dei fitosteroli e degli acidi grassi polinsaturi della serie omega-3. Incerte o assenti sono, invece, le evidenze relative agli effetti dei polifenoli e di erbe medicinali quali ginseng, cipolle, aglio, cannella”.

Non solo rimedi “miracolosi”, ma anche test del Dna che dovrebbero predire i rischi di diabete di tipo 2 e delle altre malattie cardiovascolari, ma nella realtà al di fuori dei laboratori non hanno una grande utilità, come spiega Vincenzo Trischitta dell’Università La Sapienza di Roma: “Non tutti i marcatori che sono stati fino ad oggi identificati sono poi utilizzabili nella pratica e soprattutto, aggiunti ai modelli di predizione che già esistono, che costano poco e sono ben collaudati, non migliorano il modello”.

Le terapie, o presunte tali, a base di cellule staminali sono poi le più pericolose: si tratta di protocolli in fase di studio nei laboratori di tutto il mondo, ma al momento non esistono trial clinici e sperimentazioni che ne accertino la sicurezza, anche se vi sono ospedali e cliniche che si dicono pronti a somministrarle.

Piero Marchetti, dell’università di Pisa, spiega: “Da più parti si sta cercando di far passare il concetto che la terapia con cellule staminali sia un po’ la panacea per tutta una serie di malattie croniche. Di qui il caso di un centro tedesco verso il quale si stava creando una migrazione di ‘viaggiatori della speranza’ che pensavano di trovare la soluzione ai loro mali. Finché ci sono scappati dei morti e tutto è stato fermato”.

 

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