Hiv, scoperto “mantello di invisibilità” del virus: ma può essere eliminato…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2013 - 17:39 OLTRE 6 MESI FA
Hiv, scoperto "mantello di invisibilità'' del virus: ma può essere eliminato...

Hiv, scoperto “mantello di invisibilità” del virus: ma può essere eliminato… (Foto LaPresse)

ROMA – Una sorta di “mantello dell’invisibilità” protegge il virus Hiv che così è libero di infettare le cellule, moltiplicarsi e muoversi indisturbato nell’organismo. Un mantello che lo rende invisibile al sistema immunitario, ma che se strappato via può stimolare una reazione efficacie. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature e potrebbe porre le basi per nuove terapie anti-Aids che agiscano su base diversa rispetto ai farmaci antiretrovirali oggi in uso.

Infatti gli autori del lavoro, l’équipe di Greg Towers del Wellcome Trust presso la University College di Londra, hanno dimostrato, per ora lavorando su cellule in provetta, che un farmaco sperimentale è in grado di disinnescare il mantello dell’invisibilità ed innescare l’allarme e l’azionamento delle difese del corpo contro il virus Hiv.

E’ noto da tempo che il virus, rispetto ad altri agenti infettivi, è più subdolo perché impedisce alle cellule infettate di riconoscere la presenza dell’estraneo e attivare una risposta immunitaria celere ed efficacie. I ricercatori britannici hanno scoperto le basi molecolari di questa invisibilità e dimostrato che la si può contrastare con un farmaco: l’involucro virale (capside) interagisce con due proteine dell’organismo umano, CPSF6 e la ciclofilina A e questa interazione cuce addosso al virus il mantello dell’invisibilità.

Il virus allora procede indisturbato e infetta i macrofagi (cellule immunitarie) senza che scatti alcun sistema di allarme. I ricercatori hanno poi visto che virus Hiv mutanti (con dei difetti genetici) il cui involucro non può interagire con CPSF6 e ciclofilina A, non hanno il dono dell’invisibilità e non possono procedere all’infezione perché le cellule attaccate lanciano subito l’allarme e il sistema immunitario parte all’attacco.

Lo stesso effetto è stato ottenuto inibendo le molecole dell’invisibilità CPSF6 e ciclofilina A con un farmaco sperimentale, una versione modificata della ciclosporina che è un farmaco antirigetto nel caso di trapianto degli organi. Anche in questo caso la risposta immunitaria è stata immediata ed è stato prodotto interferone, che fuoriesce dalla cellula infetta e stimola il sistema immunitario a reagire al virus. Il nuovo farmaco è solo al primo stadio della sua formulazione e sperimentazione, ma in futuro potrebbe rivelarsi vincente, poiché agisce sulle proteine umano e non direttamente sul virus dell’Hiv, noto per la sua elevata capacità di mutazione che lo rende resistente ai farmaci e complica notevolmente la messa a punto di un vaccino.