Nuovi vaccini anti-Covid in arrivo: “Casi in aumento, i fragili devono farlo insieme all’antinfluenzale”

Nuovi vaccini anti-Covid, ok dall'Europa a Pfizer atteso in giornata. Poi arriverà quello di Moderna. I nuovi vaccini, consigliano gli esperti, devono essere somministrati insieme all'antinfluenzale ai fragili. I casi sono in aumento e in Italia non si sta vaccinando praticamente più nessuno.

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2023 - 10:30
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Ansa

Nuovi vaccini anti-Covid, l’Europa darà oggi il via libera al nuovo vaccino, quello realizzato dalla Pfizer. L’agenzia del farmaco (Ema) è pronta a dare l’ok: in caso contrario, l’approvazione slitterà soltanto di qualche giorno. Il nuovo vaccino aprirà ufficialmente la procedura che porterà alla campagna vaccinale di autunno.

Nuovi vaccini anti-Covid, ok dall’Europa a Pfizer. Poi arriverà quello di Moderna

In Italia la consegna delle prime dosi è attesa a inizio di ottobre. Come scrive Michele Bocci su Repubblica, il piano è di fare contemporaneamente l’anti coronavirus e l’antinfluenzale.

Le vaccinazioni cominceranno a fine ottobre e, come da recente circolare del ministero alla Salute, interesseranno gli over 60 e le persone fragili di tutte le età che hanno patologie. E’ probabile che la copertura vaccinale sarà bassissima anche a causa della politica scelta dall’attuale dicastero della Salute: parlare il meno possibile di Covid.

L’anno scorso sono stati circa 6 milioni coloro che hanno fatto la seconda dose booster, ossia la quarta da quando l’epidemia è cominciata. Sono stati invece 12 milioni i fragili che hanno richiesto e ricevuto l’antinfluenzale. Quest’anno potrebbe andare anche peggio. Il tutto malgrado il fatto che le nuove varianti stiano allargando il contagio, con un raddoppio dei casi nell’ultima settimana. Casi che però sono ancora bassissimi e che non stanno mettendo sotto pressione il sistema sanitario.

Oltre a Pfizer, tra poco arriverà anche il vaccino di Moderna. Entrambi sono efficaci anche contro le nuove varianti come Pirola, quella che sta emergendo ora e che preoccupa gli esperti. Fabrizio Pregliasco, igienista di Milano, spiega che “dobbiamo prepararci a un rialzo dei casi e ricordarci le prescrizioni anti-contagio, che anche lo stesso ministero ribadisce. È stato giusto togliere l’obbligo di isolamento ma resta importante avere un grandissimo buonsenso, ed è infine cruciale il rilancio della vaccinazione”.

In Italia non si vaccina praticamente più nessuno

In Italia ormai da mesi non si vaccina praticamente nessuno. La malattia, del resto è quasi scomparsa e in molti si chiedono se la copertura derivata dal medicinale iniettato tanto tempo sia ancora efficace. Stesso interrogativo per quanto riguarda chi è stato contagiato.

Andrea Cossarizza, immunologo esperto di vaccini dell’Università di Modena spiega che è difficile rispondere a questa domanda: “Ci sono persone di oltre 100 anni i cui linfociti rispondono ancora al vaiolo, contro il quale si sono immunizzati 80 anni prima. Il Covid ormai lo abbiamo avuto tutti, forse anche più volte. Però il consiglio è di non rischiare e fare il richiamo ed è rivolto in particolare ai più fragili e deboli, a chi fa certe terapie, agli immunocompromessi”.

“I fragili devono farsi vaccinare” 

Marco Cavaleri è il responsabile della task force per i vaccini di Ema. A Repubblica spiega che “c’è il pericolo che si sia persa un po’ di memoria immunitaria. Soprattutto gli anziani, a maggior ragione se non si sono vaccinati l’anno scorso, sarebbe bene che lo facessero. Sappiamo che non è più una pandemia, però questo non vuol dire che il virus non possa far male a chi è a rischio. Come per l’influenza e altri virus respiratori abbiamo un vaccino per proteggere i più fragili, allora usiamolo”.