Torino, all’ospedale Molinette impiantata valvola aorta direttamente dalla carotide. E con paziente sveglio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Luglio 2019 - 13:19 OLTRE 6 MESI FA
Torino, all'ospedale Molinette impiantata valvola aorta direttamente dalla carotide. E con paziente sveglio

Ospedale Molinette, camera operatoria (foto Ansa)

ROMA – Per la prima volta in Italia è stata impiantata una protesi aortica con un intervento innovativo attraverso la carotide su un uomo di 53 anni. L’intervento è stato effettuato presso l’ospedale Molinette di Torino. Il paziente è un uomo che ha bisogno di un trapianto di rene a causa di una malattia congenita. Da 20 anni è costretto ad andare in ospedale tre volte a settimana per sottoporsi a dialisi.

Dopo tanta attesa finalmente la possibilità di essere trapiantato di rene ed avere finalmente una vita normale. Durante gli esami preliminari si è riscontrata però una grave malattia cardiaca che non ha permesso l’inserimento in lista per il trapianto. Il suo cuore era molto stanco, la valvola aortica quasi chiusa ed era impossibile operarlo a cuore aperto per un rischio troppo elevato.

E’ stato così deciso l’intervento attraverso il collo, a paziente sveglio grazie all’anestesia locoregionale. Dopo 50 minuti di intervento, il paziente è stato trasferito in reparto senza passaggio in terapia intensiva. Dimesso dopo tre giorni, può ora aspettare un rene nuovo. La stenosi aortica di cui soffriva è una patologia che determina la chiusura della valvola che permette il passaggio del sangue dal cuore al resto del corpo.

L’unica cura è un intervento di sostituzione della valvola malata. Già da alcuni anni è possibile impiantare delle protesi attraverso le arterie della gamba con una tecnica che prende il nome di TAVI. Per questo i medici hanno pensato di operare l’uomo con una TAVI, ossia impiantando una valvola aortica passando attraverso l’arteria femorale della gamba, tecnica ormai diventata tradizionale.

Ma i tanti anni di dialisi hanno rovinato le arterie periferiche e l’aorta, rendendo impossibile l’intervento con gli accessi normalmente utilizzati. Grazie però al lavoro di squadra dell’Heart Team tra cardiochirurghi, cardiologi, cardioanestesisti, chirurghi vascolari è stato possibile, per la prima volta in Italia, eseguire l’intervento passando dal collo, attraverso l’arteria carotide. (fonti Agi, Ansa)