Vaccino Pfizer crea barriera nel naso contro il Covid, più anticorpi rispetto ai guariti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Dicembre 2021 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino Pfizer crea barriera nel naso contro il Covid, più anticorpi rispetto ai guariti

Vaccino Pfizer crea barriera nel naso contro il Covid, più anticorpi rispetto ai guariti FOTO ANSA

Il vaccino a m-Rna di Pfizer-Biontech offre una barriera contro l’infezione da Covid direttamente nel naso, una delle principali porte di ingresso del virus. A dirlo è uno studio coordinato dal dipartimento di Otorinolaringoiatria dell’Università di Tor Vergata di Roma. Studio pubblicato nella sezione Vaccines del Multidisciplinary Digital Publishing Institute. I ricercatori hanno trovato gli anticorpi secretori nella saliva e nelle secrezioni nasali in misura ben maggiore nelle persone che hanno ricevuto solo il vaccino, senza infezione naturale.

Il vaccino Pfizer e la barriera nel naso

Fra aprile e giugno 2021, sono stati raccolti i campioni biologici da sangue, secrezioni nasali e salivari in un campione di 51 persone. Campione composto da soggetti con pregressa infezione da Covid e soggetti sani, vaccinati e non. I risultati hanno mostrato una maggiore produzione di anticorpi anti-IgA-S1 e IgG-Rbd nei vaccinati rispetto al gruppo dei sani e dei guariti.

Ad esempio, le IgG-Rbd nelle secrezioni nasali risultano nel gruppo dei vaccinati due volte superiori rispetto ai pazienti con pregressa infezione e tre volte superiori rispetto ai sani non vaccinati. Solo chi aveva avuto una forma grave di Covid ha registrato livelli di IgA-S1 nelle mucose comparabili con quelli dei vaccinati.

Cosa dicono i ricercatori

“Questo è il primo studio che riporta una risposta immunitaria nasale secretoria specifica al SARS-CoV-2 provocata dal vaccino. I risultati indicano che il vaccino contro il Covid-19 può indurre una risposta immunitaria umorale mucosale e far supporre che i test anticorpali potrebbero essere utilizzati per il monitoraggio della protezione indotta dal vaccino contro l’infezione virale, quindi per calcolare il rischio e il timing personalizzato per un richiamo vaccinale”, spiega Stefano Di Girolamo, ordinario e responsabile di Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata, che ha diretto il lavoro.