Vaccino Sputnik in Italia, accordo Spallanzani-Gamaleya: accesso alla banca dati Covid in cambio di info sul siero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Aprile 2021 - 11:45 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino Sputnik in Italia, accordo Spallanzani-Gamaleya: accesso alla banca dati Covid in cambio di info sul siero

Vaccino Sputnik in Italia, accordo Spallanzani-Gamaleya: accesso alla banca dati Covid in cambio di info sul siero (Foto Ansa)

Accordo tra l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e il Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologica Gamaleya di Mosca per il vaccino Sputnik in Italia: i russi potranno visionare l’ampia banca dati romana sul Covid e gli italiani potranno avviare lo studio sul siero russo, per capire se possa essere utilizzato per l’immunizzazione e anche come seconda dose alternativa per gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca.

Ogni passaggio dell’attività di ricerca, spiega La Repubblica, verrà finanziato con la ricerca congiunta, da parte di Mosca e Roma, di finanziamenti a livello nazionale e internazionale. 

L’accordo Roma-Mosca per il vaccino Sputnik in Italia

Intanto, però, l’approvazione da parte della Regione Lazio c’è stata. Da tempo la giunta guidata da Nicola Zingaretti ed in particolare l’assessore alla sanità, Alessio D’Amato, spingono verso il vaccino russo, posizione condivisa dal direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia.

E i russi ricambiano l’interesse: da mesi sono alla ricerca di aziende farmaceutiche nel Lazio per produrre lo Sputnik e, scrive Repubblica, alcuni imprenditori hanno cercato di prendere accordi direttamente con Mosca.

Il memorandum per il vaccino Sputnik in Italia

Nel memorandum siglato dalla Regione Lazio, scrive Repubblica, viene sottolineato che “l’Inmi gestisce una delle più grandi banche biologiche dell’Unione europea per gli agenti virali” e che conserva “legalmente 120 ceppi virali di Sars-Cov-2″, tra cui quelli delle varianti inglese e brasiliana, e che è in grado “di avere accesso ad altre varianti”, tra cui la sudafricana, aggiungendo che “si farà parte attiva per condividere questi ceppi con il Centro Gamaleya”.

A fronte di queste informazioni i russi condivideranno sieri da persone che hanno ricevuto lo Sputnik in Russia. 

L’unico problema, sottolinea Clemente Pistilli su Repubblica, è che nel memorandum non viene indicato il tribunale a cui fare ricorso nell’eventualità di discordanze. Viene solo indicato che, “nel caso di qualsiasi controversia o differenza di opinioni”, “la stessa sarà risolta amichevolmente tra le due istituzioni”. Ancora: “La mancata risoluzione amichevole delle controversie comporta la risoluzione del memorandum d’intesa”.