Trachea Covid: primo trapianto totale al Sant’Andrea di Roma, il superchirurgo ha 35 anni e si chiama Cecilia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Aprile 2021 - 17:23 OLTRE 6 MESI FA
Trachea Covid trapianto

Trachea Covid, primo trapianto totale al Sant’Andrea di Roma (Ansa)

Trachea Covid: primo trapianto totale al Sant’Andrea di Roma. Per la prima volta al mondo un trapianto totale di trachea in un paziente post Covid. L’intervento al policlinico Sant’Andrea di Roma, lo scorso 3 marzo su un uomo di 50 anni.

Trachea Covid: primo trapianto totale al Sant’Andrea di Roma

Aveva l’organo distrutto a causa della malattia e dalle terapie, ed è perfettamente riuscito. “Il paziente ha potuto parlare, respirare e deglutire autonomamente da subito”, ha spiegato Cecilia Menna, chirurga toracica, che ha guidato l’intervento. La trachea è stata sostituita da un frammento di aorta, mantenuto aperto da un cilindro di silicone.

Frammento di aorta che in questo caso è frutto di una donazione di tessuti ed è stato prelevato da cadavere. Il trapianto totale di trachea è una tecnica sviluppata in Francia all’inizio degli anni duemila, ma che in Italia non avevamo ancora visto per un organo completo.

La richiesta di questo tipo di operazione, ha sottolineato Menna, che a soli 35 anni è responsabile del Programma “Tracheal Replacement”, potrebbe aumentare molto nei prossimi mesi proprio a causa della pandemia.

Giuseppe: “Sono già uscito in bici”

“Respiravo male ora sono uscito pure in bici, non ho difficoltà nel parlare e se non sto attento mangio molto di più, mi è cambiata la vita”.

Parla Giuseppe, 50 anni, che ha passato un mese in terapia intensiva alla fine del 2020 per Covid e a che lo scorso 3 marzo ha trasformato la sua disavventura clinica in una pietra miliare della chirurgia toracica.

Cecilia Menna, la giovane chirurga già dirige la chirurgia toracica

Dopo l’intervento, ha riferito Cecilia Menna, la chirurga toracica che ha guidato l’intervento, il paziente ha avuto una polmonite postoperatoria risolta, ed è stato dimesso il 22 marzo. L’uomo si è collegato in diretta durante la conferenza stampa organizzata per illustrare l’intervento.

L’intervento chirurgico ha coinvolto 5 operatori ed è durato circa 4 ore e mezza. Sofisticatissime le tecniche di anestesia. Dopo la rimozione della trachea malata è iniziata la delicata fase di ricostruzione.

Cioè la sua sostituzione con un segmento di aorta toracica (in criopreservazione) presso la Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso, diretta da Diletta Trojan e perfettamente adattabile alle dimensioni della via aerea del paziente.

“Una delle criticità maggiori nella sostituzione della trachea, tubo rigido e pervio” spiega Cecilia Menna, “è il ripristino della sua rigidità. Per questo abbiamo provveduto a inserire all’interno dell’aorta che abbiamo impiantato un cilindro di silicone. La cosiddetta protesi di Dumon, della lunghezza di 10 cm e ripristinato completamente la pervietà aerea, la respirazione, la fonazione e la deglutizione”.

Alla presentazione era presente anche Antonella Polimeni, rettrice dell’università. “È un risultato che ci fa essere orgogliosi – ha commentato – anche per il fatto che vede protagonista una giovane chirurga”.