Coltano (Pisa). Il governo vuole mettere la tendopoli, l’assessore e altre 3 donne si incatenano

Pubblicato il 31 Marzo 2011 - 09:12 OLTRE 6 MESI FA

PISA – Quattro donne, tra cui l’assessore alla politiche sociali del comune di Pisa, Maria Paola Ciccone, una incinta e una invalida, si sono incatenate questa mattina davanti ai trattori che bloccano la strada di accesso all’ex centro radar statunitense di Coltano dove il governo ha deciso di allestire una tendopoli che ospitera’ circa 500 migranti provenienti da Lampedusa.

Al presidio, al quale sono presenti anche alcuni sindaci dell’area pisana, è intervenuto il questore Salvatore Micillo, che si è fermato per alcuni minuti con i primi Cittadini.

Sono almeno un centinaio le persone giunte al presidio per sbarrare pacificamente l’accesso per la tendopoli. Oltre a tanta gente comune ci sono dalle 6 di oggi i sindaci della zona, guidati da quello di Pisa, Marco Filippeschi, e dal presidente della Provincia, Andrea Pieroni.

E’ bastata l’assenza in aula di un ‘pugno’ di consiglieri a far saltare, per mancanza di numero legale, il voto dell’Assemblea regionale toscana su una mozione del centrosinistra (firmata anche dall’Udc) sull’accoglienza dei profughi dal Nord Africa e contro la realizzazione della tendopoli. La mozione era molto attesa dalla maggioranza e doveva essere discussa in mattinata ma, per venire incontro alle richieste del Pdl, è stato spiegato, il Consiglio ha deciso di rinviare la discussione su questa e su tutte le altre mozioni, alla ripresa dei lavori, dopo la pausa pranzo.

Al rientro è iniziata la discussione sulle mozioni e poco dopo il capogruppo del Pdl Alberto Magnolfi ha chiesto la verifica del numero legale. La seduta è stata così interrotta per alcuni minuti: alcuni consiglieri della maggioranza sono rientrati mentre quelli di Pdl e Lega Nord hanno lasciato l’aula. Tra i banchi c’erano così 24 consiglieri su 55, non sufficienti a garantire il numero legale, e Magnolfi ha nuovamente chiesto la verifica. Ancora troppo pochi, e il presidente dell’Assemblea Alberto Monaci (Pd) ha dovuto chiudere la seduta. In quel momento l’Aula stava discutendo una mozione dell’Idv (sottoscritta dal resto della maggioranza) sul no al nucleare. Pdl e Carroccio si sono affrettati a parlare di ”scivolone” e ”doppia sconfitta” per la maggioranza e per il presidente della Regione Enrico Rossi. Il Pd ha subito chiesto la convocazione urgente di una seduta del Consiglio dedicata alla questione profughi e, insieme alle altre forze di maggioranza, ha criticato Pdl e Lega per il ”comportamento scorretto” tenuto solo ”per sfuggire al dibattito, adoperando astuzie di basso profilo, approfittando della disponibilità della maggioranza che aveva detto si’ alla sospensione della seduta: il numero legale c’era ed era assicurato pienamente”, dicono dal Pd.