Maturità, week end di studio per 500 mila: da lunedì iniziano gli esami: 5 regole per superarli

Pubblicato il 26 Giugno 2010 - 13:20 OLTRE 6 MESI FA

E’ un week end di sole ma per milioni di italiani è il week end del pazzo ripasso dell’ultimo minuto: da lunedì iniziano gli orali dell’esame di maturità per 500 mila studenti. Quei giorno “prima dell’esame” che per miliardi di persone, ormai non più tanto “adolescenti”, ricorrono ancora nei sogni (o incubi) attuali. Niente paura per coloro che si dovranno cimentare con l’esame della vita: qualche consiglio utile e un po’ di auto gestione della calma possono farvi superare questo momento in modo meno traumatico del previsto.

Prima di tutto all’ora si arriva già coscienti delle proprie possibilità. Si sa quanto si è preso alle tre prove scritte, si conosce il voto di ammissione e la propria media e quindi si sa se si può stare più o meno tranquilli per l’orale. La partenza è “soft” perché ad aprire le danze sarà un argomento scelto dallo studente, che, per la gioia dei più tecnologici, potrà essere anche in forma multimediale. Si può portare una vera e propria tesina, una presentazione multimediale su un argomento che abbracci più materie, oppure una semplice mappa concettuale o una scaletta. Da quello si parte e si espone alla commissione l’argomento scelto. E’ un modo per iniziare a parlare di un argomento studiato, approfondito e sviscerato su cui, si presume, ci si è preparati a dovere. Ricordate che la prima impressione è molto importante. Se farete una buona figura nell’illustrazione dell’argomento che avete scelto, il resto verrà molto più semplice.

Fondamentale, inoltre, è immaginarsi quali potrebbero essere le domande che la commissione potrebbe farvi allacciandosi al vostro elaborato. Eh sì, perché dopo il quarto d’ora che viene dedicato all’illustrazione del vostro “argomento a piacere”, partono le temute domande dei commissari sul programma dell’ultimo anno di scuola. Ovviamente spesso e volentieri non viene fatta una domanda a materia, per ragioni di tempo, quindi incrociate le dita e sperate che la materia in cui zoppicate non capiti tra le domande.

Alla fine del colloquio, la commissione si riunisce per decidere il voto. Alla media dei cinque anni scolastici e ai voti delle prove scritte si addiziona il punteggio dell’orale: si mettono trenta punti per valutare il colloquio brillante, venti per definirlo sufficiente, in mezzo tutta la restante gamma di valutazioni. Ecco una sorta di vademecum per passare indenni anche l’orale:

a) Riguardate le brutte copie degli scritti che avete fatto. Se avete fatto degli sbagli o delle “sbavature” è possibile che la commissione vi faccia delle domande proprio su quei punti. Perché, potendolo evitare, farsi trovare impreparati? Riguardateli con attenzione e colmate le eventuali lacune.

b) Provate a immaginare il momento dell’orale e tentate di far finta, davanti allo specchio, di stare davanti alla commissione. Parlate con calma e sicurezza. In particolar modo preparate la discussione della tesina, cronometrandovi (15 minuti il massimo) e tentando di dimostrarvi il più sicuri e preparati possibile su quell’argomento.

c) Andate a seguire qualche esame prima del vostro se ne avete la possibilità. Vedrete che tipo di domande pongono i commissari esterni, vi farete un’idea di come è impostato l’esame e dei piccoli “tarli” di ogni professore.

d) Preparate bene la tesina, mappa concettuale o scaletta. Scegliete un argomento che vi interessa e sviluppatelo con collegamenti tra le varie materie. Preferite l’originalità ma senza strafare: non siate troppo prolissi e non mettete in mezzo troppe materie, altrimenti le domande successive saranno tutte su altri argomenti che non potete prevedere. Quello che dovete cercare di fare, invece, è “reggere il gioco” facendo andare le domande dei commissari esattamente dove volete voi. E’ bene, invece, provare a fare “colpo” sulla commissione portando, ad esempio, una copia del vostro elaborato per ciascun commissario, oppure una presentazione multimediale, ad esempio in power point.

e) Mantenere la calma, per quanto possibile, e non contraddire mai il commissario che non ha sempre ragione ma certo ha il coltello dalla parte del manico. Se a una domanda proprio non sapete rispondere, pazienza, non vi bocceranno certo per questo. Invece di iniziare a improvvisare un bizzarro discorso, meglio ammettere candidamente e dire “Non lo so”. Si andrà avanti con un’altra domanda.