Medicine ai morti: truffa dei medici della Asl a Roma

di Alessandro Avico
Pubblicato il 8 Dicembre 2010 - 08:56| Aggiornato il 17 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Medici della Asl che assegnano medicine e farmaci vari ai loro pazienti. Niente di male se non per il fatto che i pazienti erano morti da almeno 3 anni. Una truffa ai danni del servizio sanitario nazionale a Roma.

Sono almeno 900 le persone decedute, anche da tre o quattro anni, ma che risultavano ancora a carico del servizio sanitario locale. Risultato: un inutile esborso da parte dell’erario pari a circa 200.000 euro. Questi sono i numeri principali della truffa scoperta dalla Guardia di finanza di Roma che ha portato alla denuncia all’autorità giudiziaria e alla procura regionale per il Lazio della Corte dei conti di nove medici e di alcuni funzionari della sanità regionale, presunti beneficiari del meccanismo fraudolento.

Le indagini delle Fiamme gialle hanno preso avvio dall’incrocio tra i dati anagrafici dei residenti nella provincia di Roma e gli elenchi delle persone assistite dalle aziende sanitarie locali. In particolare l’attenzione si è concentrata sulle liste della popolazione a partire dall’anno 2006. Liste dalle quali avrebbero dovuto essere cancellati i nomi di tutti gli assistiti nel frattempo deceduti e che invece risultavano ancora nelle note spese di alcune aziende sanitarie della provincia.

Una “dimenticanza” che faceva percepire, illecitamente, ai medici di base coinvolti nella frode anche le somme destinate all’assistenza delle persone scomparse. In diversi casi inoltre, alcuni medici risultavano anche aver prescritto farmaci a pazienti, esenti dalle spese sanitarie, ma già morti. Farmaci che venivano poi “girati” a terze persone non esenti che potevano beneficiarne a totale carico del servizio sanitario locale.

Dal 2009 ad oggi, sono 314 le persone denunciate dalla Guardia di finanza di Roma per frodi al servizio sanitario nazionale.