Ricostruita la milza su chip, utile per studiare l’anemia falciforme

Il chip mostra i problemi che insorgono per i milioni di persone in tutto il mondo affette da anemia falciforme.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Febbraio 2023 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA
Ricostruita milza chip

foto ANSA

Un chip ha permesso di ricostruire la milza ed il suo importantissimo ruolo come ‘filtro’ del sangue: in particolare, il chip mostra i problemi che insorgono per i milioni di persone in tutto il mondo affette da anemia falciforme, una malattia che produce una forma alterata di globuli rossi che possono ostruire la milza, mettendo i pazienti in pericolo di vita. 

Ricostruita la milza su chip

La piattaforma è stata messa a punto da ricercatori guidati dallo statunitense Massachusetts Institute of Technology (Mit), che hanno pubblicato il risultato ottenuto sulla rivista dell’Accademia nazionale delle scienze americana (Pnas): il nuovo strumento permetterà di testare in modo più accurato i farmaci e potrà anche aiutare i medici a scegliere terapie personalizzate.

Ogni giorno, miliardi di globuli rossi passano attraverso la milza, l’organo responsabile del filtraggio delle cellule vecchie o danneggiate. Questo compito, però, è reso più difficile quando le cellule del sangue sono deformate, come nelle persone con anemia falciforme: nel 5% dei casi, molto spesso bambini, i ‘filtri’ della milza rimangono otturati, provocando ingrossamento dell’organo e grave anemia. In questi casi serve una trasfusione di sangue, o addirittura l’asportazione della milza.

Utile per studiare l’anemia falciforme

Per capire il perché di queste complicazioni, i ricercatori guidati da Yuhao Qiang hanno costruito un chip che imita in maniera semplificata il comportamento di quest’organo. Così hanno scoperto che il problema si verifica in modalità grave solo quando i livelli di ossigeno nel sangue sono bassi e che, riportandoli a livelli ottimali, è possibile rimuovere l’ostruzione. “Questo approccio potrebbe aiutare a progettare test per fornire una valutazione medica specifica per il paziente”, commenta Pierre Buffet di Istituto Pasteur e Università di Parigi, uno degli autori dello studio. “Ciò può dare ai medici un’idea di come sta il paziente – aggiunge Buffet – e in quale situazione è necessario eseguire un intervento chirurgico o adottare altre misure”.