Il 6 giugno Venere in transito sul Sole: quando e come osservare il fenomeno

Pubblicato il 4 Giugno 2012 - 11:29 OLTRE 6 MESI FA

Dove sarà visibile il transito di Venere sul Sole

ROMA – Tra il 5 ed il 6 giugno Venere sarà in transito davanti Sole, un evento che si ripete solo 2 volte ogni secolo. Un piccolo puntino nero  spunterà come un neo sulla luminosa superficie solare. In Italia non sarà visibile tutto il transito, che inizierà alle 00.04, ma solo l’uscita del pianeta che si concluderà alle ore 6.55 del 6 giugno. L’occasione sarà l’ultima per l’osservazione del fenomeno nel nostro secolo. Il prossimo transito del pianeta sul Sole è previsto per il 2117.

Per poter osservare lo spettacolare fenomeno sarà necessario attendere l’alba. I primi a poter vedere il transito saranno gli abitanti di Trieste, in cui il Sole sorgerà alle 5.17, e quelli di Bari alle 5.21. A Venezia sorgerà alle 5.23 e ad Ancona alle 5.26. L’alba a Napoli arriverà alle 5.32, mentre a Roma, Firenze e Milano il Sole sorgerà alle 5,36. Le ultime città da cui sarà possibile osservare il transito saranno Genova alle ore 5.41 e Torino e Palermo alle 5.44. Queste le previsioni per il 6 giugno del sito eurometeo.com.

Il transito sarà visibile invece anche a occhio nudo in Nord America, Groenlandia, Sud America, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Il finale potrà essere osservato anche in Europa orientale, Africa orientale e Madagascar.

Attenzione è raccomandata a tutti coloro che vorranno alzarsi presto per osservare il transito del pianeta. Il Sole non può essere osservato senza l’uso di filtri appropriati. L’esposizione anche solo di alcuni secondi dell’occhio alla luce diretta del Sole potrebbe danneggiare seriamente la retina, dunque sono necessari lenti o filtri con un indice di protezione che non sia inferiore a 14.

Gli occhiale da sole non sono assolutamente adeguati per un’osservazione diretta, perché non in grado di proteggere l’occhio. Ideali invece gli occhiali da saldatore, che sono il filtro più comune disponibili in ferramenta e con indice di protezione numero 14. Molto comuni anche i filtri in Mylar, con cui sono realizzati anche gli ”occhiali da eclisse”.

Altri filtri sconsigliati sono i negativi fotografici sovraesposti, come vecchie radiografie, i Cd o l’interno dei floppy disk, perché non sufficientemente opachi, il vetro affumicato ed i filtri solari di piccoli telescopi, che non sono adatti ad un’osservazione prolungata del Sole, perché potrebbero rompersi durante l’esposizione.