Inseminazione artificiale: è nato Giulio, figlio di due donne

Pubblicato il 11 Giugno 2010 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA

È nato Giulio, il figlio della coppia di donne omosessuali di Siena che si sono avvalse nei mesi scorsi dell’inseminazione artificiale in una clinica in Danimarca. A darne notizia è il quotidiano La Nazione. «Appena sarà in grado di comprendere, diremo a nostro figlio tutta la verità – ha dichiarato al quotidiano Sara, la madre non biologica del bambino – Gli diremo che lo abbiamo voluto tanto e che non gli faremo mai mancare il nostro amore, così che possa sentirsi bene e a suo agio anche con gli altri».

La madre biologica, che ha dato alla luce Giulio con il parto naturale, è invece Margherita. «Un’emozione molto difficile da spiegare a parole. La tenevo stretta e cercavo di aiutarla», racconta ancora Sara ricordando il momento del parto.

L’intervento di inseminazione artificiale è avvenuto mesi fa in una clinica in Danimarca che ha una banca del seme. Sara e Margherita sono senesi, stanno assieme da tempo e da due anni convivono. Sara soffre l’impossibilità di avere un ruolo giuridico riconosciuto nella formazione della nuova famiglia. «Non essendo il padre biologico, ho vissuto il momento dall’esterno, ma avendo eseguito io l’inseminazione mi sentivo importantissima. E da donna potevo capire perfettamente ciò che la mia compagna stava provando, cosa più difficile per un uomo. Essere estranea a questa famiglia è una discriminazione enorme ed è anche colpa dei preconcetti del Vaticano. Credo che non esista il diritto naturale della famiglia: le leonesse crescono da sole i propri figli. È assurdo che se per qualsiasi motivo un uomo dichiarasse di essere il padre verrebbe accettato mentre io legalmente non conto nulla».

E aggiunge: «Se Margherita dovesse venire a mancare, tutti i diritti sul bimbo sarebbero di competenza dei suoi genitori e non miei che l’ho cresciuto. Come tutti i genitori omosessuali abbiamo fatto delle scritture private, ma hanno poco valore. Le persone riescono sempre ad accettarci e capire il nostro amore, la gente è nettamente più avanti dei legislatori».