Bicicletta che uccide, emergenza sicurezza: morti 229 ciclisti in un anno, Codice da riformare, boom di ciclabili Bicicletta che uccide, emergenza sicurezza: morti 229 ciclisti in un anno, Codice da riformare, boom di ciclabili

Bicicletta che uccide, emergenza sicurezza: morti 229 ciclisti in un anno, Codice da riformare, boom di ciclabili

Bicicletta che uccide, emergenza sicurezza. Pericoli sulle strade in aumento.  Falciati soprattutto i ciclisti: 229 l’anno scorso. Aumento raggelante, +30%. 

Totale da brividi: sommando pedoni, ciclisti, bambini,  disabili si raggiunge una cifra paurosa: 2.875 vittime in un anno (ISTAT/Aci). “Le cronache di questi giorni strappano il cuore anche perché arrivano da ogni parte d’Italia” dice Davide Cassani, indimenticato  c.t. della Nazionale di ciclismo, da anni in prima linea nel combattere i pericoli sulle nostre strade denunciando imprudenze, abusi di alcol e stupefacenti e un codice della strada da riformare.

CICLOVIE PER CICLISTI E PEDONI INSIEME.

Solo in Italia c’è un mix del genere. Ed abbiamo un codice della strada anni’90. In questi ultimi trent’anni ci sono state molte novità: E-bike, monopattini, auto e guida assistita o autonoma. Dunque è datato, superato, vecchio, inadeguato. Va rivisto completamente. Il nuovo governo e il Parlamento di “legislatura hanno l’opportunità di rimettere mano in maniera organica agli oltre 200.

È vero, un anno fa ci sono state nuove norme, introdotte per disciplinare un andazzo pericoloso. E così è stato introdotto il divieto dell’uso di tablet e telefonini mentre si guida; norme chiaramente in favore della sicurezza di ciclisti e pedoni, multe salate a chi getta rifiuti dal finestrino, a chi occupa i parcheggi riservati ai disabili, stop alle pubblicità sessiste o con messaggi violenti. D’accordo norme giuste. Ma chi le osserva? Pochi, pochissimi. Dunque dovrebbero aumentare i sistemi di controllo, sul territorio e da remoto. Poi, come dice Cassani, occorrono più strade con il limite dei 30 orari.

BOOM DI PISTE CICLABILI

Da Roma a Milano è tutto un progettare di percorsi per le bici. Nelle città di provincia è un boom. C’è al riguardo una classifica delle città con il più alto numero di metri di piste ciclabili per abitante. Legambiente ha stilato una graduatoria: prima Reggio Emilia, seconda Cremona. Numeri da primato. Ad esempio Reggio vanta 46,5 metri di piste ogni 100 abitanti. Cremona è staccata di 10 metri/100 abitanti.

Dopo il lockdown sono stati realizzati 193 km di ciclabili. In testa Milano (35 km) seguita da Genova (30 km). Roma terza (15,71 km). A seguire Torino (15,5), Brescia (15), Cagliari (11), Firenze (9,7), Bologna (9,6), Venezia (8),  Napoli (7,6), Padova (7,2), Ferrara (5), Lecce (4,5),Bari (3,5).

INSEGNARE LA PRUDENZA IN BICICLETTA

CLETTAÈ fondamentale. Significa rimarcare il rispetto altrui. Poi si possono studiare tutte le strategie di sicurezza di questo mondo. Ma prima occorre fissare un punto di partenza .

È un buon punto di partenza è appunto la prudenza che non è soltanto lo scudo della ragione ma anche “l’occhio di tutte le virtù” (Pitagora). E oggi servirebbero occhi anche dietro.

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