Gb. Gli asiatici non vogliono bambine, aborti selettivi, governo interviene

Pubblicato il 16 Gennaio 2013 - 18:37 OLTRE 6 MESI FA
Il parlamento britannico

LONDRA, GRAN BRETAGNA – Aborti selettivi di bambine presso le comunita’ asiatiche che vivono in Gran Bretagna. Una notizia shock, di per se’ non certo una rivelazione perche’ nel Regno unito se ne parla da tempo, ma che per la prima volta e’ stata ammessa da un membro del governo dopo un’analisi delle statistiche ufficiali sulle nascite.

Rispondendo ad un’interrogazione del parlamentare indipendente e fervente anti-abortista Lord David Alton, il sottosegretario alla Sanita’ Earl Howe ha parlato del rischio di ‘gendercide’, l’aborto in base al sesso del feto, ai danni delle bambine presso alcune comunita’ di immigrati, soprattutto cinesi e indiani.

”Mentre nel Regno Unito la proporzione tra nati maschi e femmine e’ nella norma, e’ emerso che dal 2007 al 2011 la proporzione e’ cambiata a seconda dell’origine della madre”.

I dati vanno maneggiati con cautela, ha messo in guardia comunque il sottosegretario, perche’ potrebbe trattarsi di una ”variazione naturale”, tuttavia il ministero continuera’ a tenere sotto controllo la situazione. Ma, intanto, la polemica in Gran Bretagna e’ scoppiata e il fronte anti-abortista ha subito colto l’occasione per indicare nell’aborto la causa della strage di bambine.

Lord Alton ha anche proposto di creare una sorta di archivio sul sesso dei feti abortiti, idea subito respinta dal sottosegretario per il quale il progetto solleverebbe troppe questioni ”etiche e mediche”. I nuovi dati sono stati raccolti dal ministero su impulso del Consiglio d’Europa che aveva chiesto un’analisi sul numero di maschi e femmine nati da madri di alcune nazionalita’.

Anche se non e’ la prima volta che il tema drammatico degli aborti selettivi viene sollevato in Gran Bretagna, in passato, uno studio dell’universita’ di Oxford ha rivelato che tra il 1990 e il 2005 sono stati praticati piu’ aborti su donne indiane incinte di femmine che di maschi. E l’anno scorso, il Consiglio d’Europa ha chiesto alle strutture mediche di tutti gli stati membri, incluso il Regno unito, di non rivelare ai genitori prima di un certo tempo il sesso del proprio bambino, cosi’ da scoraggiare gli aborti selettivi. .