
Glaucoma, un integratore quotidiano aiuta a rallentarne la progressione (blitzquotidiano.it)
Il glaucoma ĆØ una malattia degli occhi spesso subdola e difficile da intercettare precocemente e rappresenta una delle principali cause di cecitĆ nel mondo. Agisce lentamente, lesionando progressivamente il nervo ottico fino, nei casi più gravi, alla cecitĆ . Secondo l’Organizzazione Mondiale della SanitĆ , circa 80 milioni di persone nel mondo convivono con una forma di glaucoma, molte delle quali non ne sono nemmeno consapevoli fino a stadi avanzati.
Questa patologia colpisce il nervo ottico, compromettendo progressivamente la vista, spesso senza sintomi evidenti fino a uno stadio avanzato. Ad oggi, non esiste una cura definitiva. I trattamenti disponibili ā che includono farmaci, interventi laser e chirurgici ā hanno lāobiettivo di rallentare la progressione della malattia, in particolare riducendo la pressione intraoculare (IOP), uno dei fattori di rischio principali. Ma cosa accadrebbe se fosse possibile proteggere il nervo ottico⦠dallāinterno?
Un nuovo studio condotto da un team di ricercatori del Karolinska Institutet in Svezia apre una strada alternativa e potenzialmente rivoluzionaria: lāutilizzo di integratori a base di vitamine del gruppo B e colina per rallentare la progressione del glaucoma.
Lāimportanza del metabolismo e del ruolo della vitamina B
La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell Reports Medicine, si ĆØ focalizzata su un aspetto spesso trascurato nel trattamento del glaucoma: il metabolismo cellulare, e in particolare quello della retina. Gli scienziati hanno indagato il ruolo dellāomocisteina, un amminoacido naturalmente presente nel nostro organismo, noto per essere coinvolto nei processi di metilazione e sintesi proteica.
In condizioni normali, lāorganismo regola i livelli di omocisteina grazie a un corretto apporto di vitamine B6, B9 (acido folico) e B12. Tuttavia, livelli troppo elevati di omocisteina ā una condizione nota come iperomocisteinemia ā sono stati precedentemente associati a malattie cardiovascolari, deterioramento cognitivo e, secondo alcune ricerche, anche allo sviluppo e alla progressione del glaucoma.
Contrariamente a quanto si pensava, però, i ricercatori svedesi hanno osservato che nei modelli animali affetti da glaucoma lāaumento dellāomocisteina non aggravava la patologia. Questa scoperta ha portato a unāinterpretazione diversa: non sarebbe lāomocisteina in sĆ© a danneggiare il nervo ottico, ma la sua presenza in eccesso potrebbe indicare un deficit nella capacitĆ della retina di metabolizzare correttamente alcune vitamine essenziali.
Supplementazione mirata: una strategia promettente

Da qui lāipotesi che unāintegrazione mirata potesse ripristinare un corretto metabolismo cellulare e rallentare il danno al nervo ottico. Gli studiosi hanno somministrato a un gruppo di topi affetti da glaucoma una combinazione di vitamine del gruppo B e colina, una sostanza fondamentale per il funzionamento dei neuroni e la sintesi della membrana cellulare.
I risultati sono stati significativi. Nei topi con una forma lieve della malattia, la progressione si ĆØ completamente arrestata. Nei casi più gravi, il decorso ĆØ stato notevolmente rallentato. Tutto questo senza intervenire sulla pressione intraoculare, lasciata invariata durante lāintero studio. Ciò suggerisce che lāeffetto benefico degli integratori si esercita a livello cellulare e metabolico, indipendentemente dai meccanismi tradizionalmente coinvolti nel glaucoma.
Una nuova frontiera nella prevenzione della cecitĆ ?
Il potenziale di questa scoperta ĆØ enorme. Attualmente, il trattamento del glaucoma ĆØ focalizzato esclusivamente sul controllo della pressione interna dellāocchio. Ma la malattia non si limita a questo aspetto. Danneggia le cellule gangliari della retina e il nervo ottico in modo progressivo e, spesso, irreversibile. Avere a disposizione unāarma in più ā come una semplice integrazione alimentare ā potrebbe cambiare radicalmente lāapproccio alla gestione del glaucoma.
Lāiniziativa degli scienziati svedesi non ĆØ isolata. Da anni si studia lāinfluenza della dieta sulla salute oculare. Alcuni nutrienti, come la luteina, la zeaxantina, gli omega-3 e le vitamine A, C ed E, hanno giĆ dimostrato benefici nella prevenzione della degenerazione maculare e di altre malattie oculari. La novitĆ , in questo caso, ĆØ lāeffetto diretto di vitamina B e colina sulla progressione del glaucoma, osservato in vivo.
Il prossimo passo sarĆ la sperimentazione clinica sullāuomo, giĆ in programma nei prossimi mesi. Se i risultati saranno confermati, si aprirĆ una nuova era nella prevenzione della cecitĆ causata da glaucoma.
Il commento degli esperti: āuna svolta attesa da tempoā
Numerosi esperti del settore hanno accolto con entusiasmo i risultati di questo studio. Il dottor Benjamin Bert, oftalmologo presso il MemorialCare Orange Coast Medical Center in California, ha dichiarato che ogni nuova scoperta in grado di rallentare o prevenire i danni del glaucoma è da considerarsi un progresso fondamentale. Ha sottolineato come le attuali terapie, benché efficaci, abbiano dei limiti, soprattutto nel lungo periodo.
Anche il dottor Brian Geffen, specialista in patologie del nervo ottico, ha commentato positivamente la ricerca, definendola potenzialmente rivoluzionaria. āNon abbiamo ancora una cura definitiva per il glaucoma. Lāidea che unāintegrazione nutrizionale possa contribuire a proteggere la vista ĆØ un punto di svolta nella medicina preventivaā, ha affermato.
Unāalimentazione equilibrata resta fondamentale
Mentre attendiamo conferme da studi clinici su larga scala, ĆØ bene ricordare che una dieta sana ed equilibrata resta il primo strumento di prevenzione. Integrare regolarmente nella propria alimentazione fonti naturali di vitamina B ā come legumi, cereali integrali, verdure a foglia verde e uova ā e colina, presente soprattutto in tuorlo dāuovo, pesce, carne e soia, può aiutare a mantenere un corretto equilibrio metabolico.
Inoltre, sottoporsi a controlli oculistici regolari, specialmente dopo i 40 anni o in presenza di familiaritĆ , ĆØ essenziale per individuare tempestivamente i primi segnali della malattia.