Italiani emigrano in Germania come 60 anni fa: è “caccia” al lavoro

Pubblicato il 4 Settembre 2012 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Gli italiani sono pronti ad emigrare e la Germania diventa la terra promessa. La fuga non è più solo dei cervelli, ma anche dei lavoratori. In tanti sono pronti a lasciare l’Italia per cercare fortuna all’estero, proprio come i loro nonni e bisnonni nel ‘900. I paesi preferiti sono quelli di lingua tedesca, come conferma l’agenzia del lavoro Bundesagentur fuer Arbeit. L‘Italia smette così di essere meta dei flussi migratori, come spiega l’Ocse, per diventare paese di emigranti causa crisi. E se i lavoratori scelgono i paesi del nord Europa, i pensionati emigrano al sud America ed al sud Africa per vivere bene con la sola pensione dell’Inps.

Gli italiani che emigrano in Germania sono aumentati del 6,3% tra il 2009 ed il 2011. Non solo italiani, ma anche greci, spagnoli e portoghesi “fuggono” verso la Germania. Il rapporto dell’agenzia del lavoro tedesca ha registrato nel 2011 ben 189.299 lavoratori italiani in regola con i contributi in Germania, ben 8mila in più del 2010. Nel 2012 il numero di italiani è aumentato del 22%, arrivando a 232.800 nel mese di maggio. La Bundesagentur fuer Arbeit sottolinea comunque che l’impennata potrebbe non corrispondere a nuovi emigranti, ma a lavoratori regolarizzati solo negli ultimi mesi.

Gli stessi tedeschi incoraggiano il flusso migratorio di manodopera, sempre necessaria tra il boom dell’export ed il declino demografico della popolazione. Solo nella regione metropolitana del Reno-Neckar, scrive il Der Spiegel, sono 35mila gli operai specializzati che serviranno entro il 2013.

Così gli italiani cercano corsi di tedesco, subissando di domande scuole come il Goethe Institut, il cui presidente Klaus-Dieter Lehmann spiega: “Sono i giovani che vogliono i nostri corsi, ma non per leggere Schiller in originale: vogliono migliorare le loro possibilità di trovare un lavoro – e aggiunge – . Principalmente giovani uomini, in maggioranza con una buona istruzione, che vogliono migliorare le loro prospettive di lavoro”.