
Glutine, il nuovo nemico: cosa cambia nella dieta? Ma è tutto vero? - Blitzquotidiano.it
Senza glutine, chiedono milioni, forse miliardi di persone nel mondo. Pasta, pane e altri alimenti contenenti glutine fanno stare male chi ne soffre.
C’è chi dice che la sua vita è cambiata dopo avere scoperto di essere intollerante al glutine e aver preso le misure conseguenti, cioè eliminandolo dalla propria mensa.
Ora però dalla Francia arriva un contrordine. Studi recenti dimostrerebbero che l’intolleranza al glutine è più una questione di fede che di realtà medica.
“Dieta senza glutine: efficace o placebo?”, si chiede Boris Hansel su Le Point.
La dieta senza glutine è diventata molto popolare. Molti affermano di sentirsi meglio dopo aver eliminato il glutine dalla loro dieta: meno gonfiore, più energia, digestione più fluida, meno dolori articolari. Ma è davvero colpa del glutine o di qualcos’altro?
Un importante studio pubblicato su il The Lancet Gastroenterology & Hepatology, scrive Hansel, ha gettato una luce scientifica fondamentale. Lo studio, spiega, è stato condotto su persone che hanno segnalato ipersensibilità al glutine.
La ricerca sul glutine

I partecipanti sono stati divisi in diversi gruppi: alcuni pensavano di mangiare glutine quando non era così, mentre altri in realtà mangiavano glutine senza saperlo.
Il risultato è convincente: coloro che credevano di mangiare glutine hanno segnalato più sintomi digestivi ed extradigestivi, anche quando la loro dieta era completamente priva di glutine.
Questo fenomeno, chiamato effetto nocebo, dimostra che l’anticipazione negativa gioca un ruolo importante nei disturbi percepiti.
In altre parole, prosegue Hansel, molte persone che pensano di essere sensibili al glutine in realtà reagiscono alle proprie convinzioni e non al glutine in sé. Lo studio ha inoltre scoperto che non vi era alcuna differenza nei sintomi tra coloro che effettivamente consumavano glutine e coloro che non lo facevano, a patto che non fossero informati sulla loro dieta!
Una nuova dieta
Quindi, dovremmo smettere di mangiare glutine, soprattutto oggi che si parla tanto delle trasformazioni moderne del grano che lo rendono tossico?
Se soffrite di una vera allergia al glutine o di celiachia, la risposta è ovviamente sì: l’ingestione di glutine innesca una reazione autoimmune dannosa e l’obiettivo è eliminare il glutine. Ma a parte queste patologie, l’eliminazione del glutine non ha effetti comprovati sulla salute.
Ipersensibilità al glutine, un disturbo ancora poco compreso.
Un avvertimento, forse: se soffrite della cosiddetta sindrome dell’intestino irritabile, eliminare il glutine sembra utile.
Ma invece di eliminarlo completamente, potrebbe valere la pena provare una dieta a basso contenuto di Fodmap, scrive ancora Hansel.
FODMAP è l’acronimo di Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols e sta a indicare tutti i cibi che provocano gonfiore addominale, spiega Corinna Montana Lampo su Blog.prolo.it.
Individuati grazie a diverse ricerche scientifiche, i FODMAP sono alimenti che presentano un’elevata capacità fermentativa e per questo possono causare gonfiore, crampi e altri problemi intestinali. L’elenco è molto lungo e contiene alcuni fra i cibi più deliziosi.
Numerosi studi , aggiunge Hansel, dimostrano che sono proprio i Fodmap, e non il glutine, la causa dei disturbi intestinali riscontrati da alcune persone.
E se sentite un vero benessere eliminando il glutine, non vi diremo che non è vero. Ma è impossibile sapere se ciò dipende semplicemente dal fatto che presti più attenzione alla tua dieta, riducendo i cibi ultra-processati e privilegiando i pasti cucinati in casa, oppure se soffri di una vera e propria ipersensibilità al glutine, un disturbo ancora poco compreso.
In pratica, se sei convinto che il senza glutine sia meglio per te, non c’è nulla di male nell’eliminarlo, a patto che tu faccia attenzione nella scelta degli alimenti sostitutivi. Sul mercato c’è di tutto: molto buono e molto cattivo. Un dietologo nutrizionista saprà consigliarti, conclude Hansel.