ROMA – Scuola italiana indietro ma recupera veloce. Ok la matematica. Tutti i voti. Scuola italiana a due velocità (divario nord-sud) ma recupera veloce. Ok la matematica. Ogni tre anni dal 2001 l’Ocse fa gli esami (test PISA) alle scuole di 65 paesi: i voti italiani non raggiungono ancora la sufficienza, ma il Paese è quello che recupera di più, i miglioramenti, specie in matematica, sono più che incoraggianti. Nonostante la penuria di risorse: ne stanziamo meno ma riusciamo a farle fruttare meglio. Addirittura, da questo punto di vista, siamo un modello: formiamo meno docenti ma meglio, con più qualità. Anche perché il rapporto 2013 serve proprio a questo: non limitarsi a snocciolare freddi dati su fondi e stanziamenti economici, ma verificare le capacità che realmente riesce a trasferire agli alunni.
Come nel caso della matematica in Italia. Sebbene le competenze degli studenti rimangano ancora al di sotto della media Ocse, il nostro è uno dei paesi che ha registrato ”i più notevoli progressi” in matematica e scienze negli ultimi anni. Dal 2003 al 2012 i risultati ottenuti dagli studenti nei test “Pisa” sono migliorati di 20 punti in matematica e di 18 punti in scienze. Stabili, invece, ai livelli del 2000, le performance in lettura, che pure erano diminuiti a metà decennio.
Il rendimento degli studenti italiani in cifre. Dal 2003 al 2012 sono aumentati gli studenti ”più brillanti” (2,9% in più): oggi sono il 10% (13% la media Ocse) del totale, una percentuale però ancora lontana da Shanghai (55%) e Svizzera (21%). Nello stesso periodo sono diminuiti del 7% gli studenti con competenze molto basse, pur essendo ancora il 25% del totale, contro una media Ocse del 23%. La Germania si ferma al 17%, la Svizzera al 12% e Shanghai al 4%. Per quanto riguarda le scienze, la quota di studenti a basso rendimento (18,7%) è superiore alla media Ocse, ma si è ridotta del 6,6% tra il 2006 e il 2012. Le performance ”top” sono invece il 6,1%: inferiori alla media, ma cresciute dell’1,5% negli ultimi sei anni.
Maschi più bravi in matematica, femmine in lettura. Per quanto riguarda i numeri, il gap di genere in Italia è più ampio rispetto alla media Ocse: i ragazzi superano le ragazze di 18 punti (la media è di 11 punti). Le studentesse però sono più brave nella lettura e superano di 39 punti il risultato dei maschi. Il divario è in linea con la media Ocse, mentre non si rilevano differenze di genere statisticamente significative nelle scienze.
Ritardi e assenze record. Tra le cause che concorrono a determinare un basso risultato nei test, secondo l’Ocse, oltre, ad esempio, al non aver frequentato la scuola per l’infanzia, ci sono anche la mancanza di puntualità e le assenze ingiustificate. In Italia il 35% degli studenti ha riferito di aver saltato almeno un’ora di scuola nelle due settimane precedenti ai test Pisa, uno su 2, il 48%, ha saltato invece almeno un giorno di scuola: ”tra le più alte percentuali registrate dai paesi Ocse”.
Aumentano gli immigrati, ma restano indietro. Tra il 2003 e il 2012 gli studenti stranieri in Italia sono aumentati del 5%: oggi sono quasi il 7,5% del totale, contro una media Ocse del 12%. Ma tra loro e i colleghi nostrani esiste un divario più ampio della media Ocse nelle competenze. Gli studenti immigrati hanno ottenuto 48 punti in meno dei loro colleghi italiani nei test Pisa di matematica (la media è di 34 punti). L’Italia, osserva l’Ocse, non ha tradizionalmente esperienza di studenti immigrati e anche per questo motivo il fenomeno è più problematico.