
Un estratto di una pianta mediterranea aiuta a curare le malattie infiammatorie intestinali (blitzquotidiano.it)
La speranza per chi soffre di colite ulcerosa arriva da un estratto del corbezzolo mediterraneo. In uno studio su modello murino, i topi trattati con lāestratto di Arbutus unedo hanno evidenziato minori lesioni al colon e una drastica riduzione dei marker infiammatori.
Una pianta antica che parla al futuro della medicina
Il corbezzolo ĆØ un arbusto sempreverde diffuso lungo le coste mediterranee e le pendici montuose dellāEuropa occidentale. Da secoli la sua corteccia, le foglie e i frutti sono stati impiegati in molte tradizioni erboristiche come rimedio per disturbi gastrici, renali e cardiovascolari. Ma ĆØ solo negli ultimi anni che i ricercatori hanno indagato in laboratorio le proprietĆ antiossidanti e antinfiammatorie di questo vegetale, mettendo in luce un potenziale finora inaspettato per la gestione della colite ulcerosa.
Lāidea ĆØ nata al Istituto Superiore di Biotecnologia di Beja (Tunisia), dove un gruppo guidato dalla dott.ssa Soumaya Wahabi ha voluto valutare se lāestratto acquoso dei frutti potesse prevenire e alleviare lāinfiammazione intestinale. Il loro articolo, pubblicato di recente sul Journal of the Science of Food and Agriculture, descrive esperimenti condotti su un modello murino e apre la strada a nuove indagini su cellule umane e sperimentazioni cliniche.
Cosa rende speciale lāestratto di corbezzolo
Il merito principale dellāestratto di Arbutus unedo risiede nella ricchezza di composti fenolici e flavonoidi: acidi caffeico e ferulico, clorogenico, rutin, quercetina, naringenina e altri ancora. Questi principi attivi, ben noti per la loro capacitĆ di contrastare lo stress ossidativo e i processi infiammatori, si sommano a un potenziale antivirale e antibatterico giĆ evidenziato da studi precedenti.
Più nello specifico, lāestratto riesce a:
- Limitare i radicali liberi, grazie allāazione antiossidante dei fenoli.
- Modulare le vie infiammatorie, regolando lāespressione di proteine come NF-ĪŗB e COX-2, coinvolte nella risposta immunitaria.
- Tutela la barriera intestinale, preservando lāintegritĆ della mucosa da danni chimici o infettivi.
Queste proprietĆ , combinate, rendono lāestratto di corbezzolo un candidato promettente per affiancare terapie convenzionali, con lāobiettivo di ridurre la gravitĆ dei sintomi e la frequenza delle ricadute.
I risultati dello studio
Nel disegno sperimentale, i topi sono stati divisi in due gruppi: uno ha ricevuto dosi pre-trattamento con lāestratto di corbezzolo per diversi giorni, lāaltro no. Successivamente entrambi i gruppi sono stati esposti a un agente chimico noto per indurre una forma di colite simile a quella umana.
Al termine dellāesperimento, il gruppo protetto dallāestratto ha mostrato un dosaggio di lesioni coliche significativamente inferiore, con minore infiltrazione di cellule infiammatorie e unāarchitettura tissutale più conservata rispetto ai controlli. Inoltre, sono stati registrati livelli più bassi di marker ossidativi e di citochine pro-infiammatorie nelle feci e nel siero.
In sintesi, lāassunzione preventiva dellāestratto pareva arginare il processo di danno alla mucosa, suggerendo un meccanismo di protezione che potrebbe essere sfruttato anche nellāuomo.
Come lavora lāestratto: tra farmaco e nutraceutico

Per spiegare questi effetti, gli autori ipotizzano che i composti fenolici agiscano su più fronti. Da un lato, intercettano e neutralizzano i radicali liberi che altrimenti alimenterebbero uno stato di stress ossidativo responsabile di danni cellulari. Dallāaltro, inibiscono molecole chiave nella cascata infiammatoria, downāregolando la produzione di prostaglandine e leucotrieni, sostanze che amplificano il processo infiammatorio.
Per queste caratteristiche, lāestratto di corbezzolo sta attirando lāattenzione di nutraceutici e industrie farmaceutiche, che vedono in esso un ponte fra alimentazione funzionale e terapie mediche tradizionali. La speranza ĆØ di integrarlo in formulazioni che possano essere somministrate ai pazienti con colite ulcerosa, non tanto come sostituto dei farmaci, ma come supporto per migliorare la qualitĆ di vita e ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti convenzionali.
Il parere degli esperti di medicina integrata
A proposito di integrazione tra scienza e natura, la dott.ssa Jillian Cohen, specialista in medicina integrativa presso lāHackensack Meridian Health (New Jersey), definisce i dati āentusiasmanti e incoraggiantiā, pur sottolineando che siamo ancora in una fase preclinica. Secondo Cohen, lāestratto di corbezzolo potrebbe rappresentare un passo avanti verso āopzioni più accessibili e sostenibili per la gestione cronica delle malattie infiammatorie intestinaliā, ma serve cautela.
Nel suo intervento, la dottoressa richiama lāimportanza di:
- Verificare la sicurezza e la tollerabilitĆ in modelli umani.
- Studiare lāinterazione con farmaci immunosoppressori e biologici giĆ in uso.
- Valutare gli effetti a lungo termine, evitando approcci improvvisati o non controllati.
Questo approccio integrato, che combina rigore scientifico e rispetto per i rimedi naturali, ĆØ fondamentale per tradurre in pratica clinica i promettenti risultati ottenuti nei laboratori.
Cosa puoi fare oggi, in attesa dei trial umani
Mentre il corbezzolo segue il suo percorso di validazione, chi convive con la colite ulcerosa può comunque adottare strategie nutrizionali già supportate dalla ricerca. La dottoressa Monique Richard, nutrizionista, suggerisce di ricorrere a cibi ricchi di antiossidanti, aminoacidi protettivi e polifenoli per sostenere la barriera intestinale:
Vegetali a foglia verde e crucifere per il glutatione, un potente antiossidante.
Brodo di ossa, legumi e uova per la glutamina, nutriente chiave della mucosa.
TĆØ verde, uva e curcuma per i principali polifenoli (EGCG, resveratrolo, curcumina).
Lāidea ĆØ abbreviare il gap fra evidenza scientifica e abitudini quotidiane, arricchendo la dieta con alimenti che giĆ svolgono funzioni antiāinfiammatorie e protettive.