Veronesi, oncologo, per la dignità dei malati: camere singole, rispetto dagli infermieri, menu più appetibili, orari dei pasti normali
“Bisogna abbandonare la rigidita’ degli orari: perche’ mai in ospedale si dovrebbe avere la prima colazione alle sei del mattino, il pranzo alle undici e la cena alle sei quando in nessuna regione italiana si mangia con questi orari”? Lo dice Umberto Veronesi, oncologo ed ex ministro della Salute, in una appello sul Corriere della Sera a sostegno della proposta di Gualtiero Marchesi sull’introduzione di menu’ “piu’ colorati” nel senso di piu’ appetibili anche alla sola vista.
Iniziativa da sostenere insieme ad altre misure che mirano a rendere piu’ “dignitosa” la permanenza negli ospedali dei pazienti, a cominciare dagli orari in cui vengono serviti i pasti. Secondo il medico, “bisogna innovare il principio stesso dell’ospedale che non deve piu’ ruotare intrno alle esigenze del medico ma del malato: il luogo di cura deve diventare anche di accoglienza cercando di offrire un dignitoso comfort. E ogni malato dovrebbe scegliere dai menu’, i cibi graditi anche per il rispetto delle etnie e degli usi alimentari”.
Per l’oncologo non si puo’ accettare che “una persona con un certo status e una certa dignita’, quando e’ in salute, la perda da ricoverato. Oggi al paziente si da del tu anche se e’ una persona anziana o peggio, ci si rivolge a lui con il nome del letto o della stanza che occupa. Considero fondamentale che negli ospedali ci siano le camere singole.
Nessuno condividerebbe una camera con uno sconosciuto in albergo e non dovrebbe essere costretto a farlo proprio in ospedale quando avrebbe piu’ bisogno di riservatezza”.
.