Allegri, le 5 mosse con cui ha dominato Simeone: Emre Can, Spinazzola…

di Alessandro Avico
Pubblicato il 13 Marzo 2019 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA
Allegri, le 5 mosse con cui ha dominato Simeone: Emre Can, Spinazzola..

Allegri, le 5 mosse con cui ha dominato Simeone: Emre Can, Spinazzola… (Ansa)

TORINO – Spesso nel mondo del calcio si dice che le partite si vincono non prendendo gol, tanto prima o poi quando hai i campioni uno lo fai. Ma quando di gol devi farne almeno 3, non basta Cristiano Ronaldo, perché il rischio che almeno uno lo prendi è altissimo. Lo sa bene questo Allegri, e così ecco le sue mosse a sorpresa per la remuntada bianconera contro l’Atletico Madrid. Mosse che si sono rivelate vincenti e convincenti. 

Prima mossa. Emre Can terzo di difesa. In pochi se lo sarebbero aspettato. Il centrocampista tedesco accanto a Bonucci e Chiellini è stato perfetto, recuperando quasi tutti i palloni ma soprattutto bloccando in partenza almeno la metà delle ripartenze dell’Atletico. Motivo per cui gli uomini di Simeone non hanno mai tirato in porta. 

Seconda mossa. Spinazzola titolare. Con l’assenza di Alex Sandro a sinistra, Allegri avrebbe potuto schierare una difesa a 4 con Caceres appunto a sinistra. Invece ha deciso di far esordire in Champions un ragazzo che salvo le ultime partite, non giocava da oltre un anno causa infortunio. Una mossa azzeccatissima, Spinazzola non solo ha quasi sempre saltato l’avversario, ma ha anche fatto in modo che su quella fascia l’Atletico non sfondasse praticamente mai. 

Terza mossa. Bernardeschi al posto di Dybala e poi Dybala al posto di Spinazzola. Leggendo i commenti dei tifosi juventini prima della partita, in molti attaccavano Allegri per aver lasciato Dybala in panchina. La scelta invece si è rivelata fondamentale, perché al posto del talento argentino ha giocato Bernardeschi, migliore in campo dopo Cristiano Ronaldo. Ma la genialità di Allegri è raddoppiata quando sul 2-0 ha tolto Spinazzola (terzino sinistro) e messo Dybala. Un segnale per far capire a squadra e pubblico che si doveva continuare ad attaccare, niente supplementari, si passa prima. E così è stato. 

Quarta mossa. Pressare alto e rifiatare senza correre rischi. Per tutta la partita i giocatori della Juventus, nessuno escluso, hanno pressato alto, hanno raddoppiato, hanno fatto perdere tempi di gioco all’Atletico. Questo perché all’andata gli uomini di Simeone avevano fatto lo stesso, spendendo però molte energie. La Juventus invece al novantesimo correva come nel primo minuto. Come? Pressare e affaticarsi a turno e solo in determinate circostanze, nelle altre si tiene palla e ci si “riposa”. Raramente l’Atletico ha giocato nella metà campo bianconera. 

Quinta mossa. Cristiano Ronaldo ovunque. C’è poco da dire su Cr7, Allegri lo sa e quindi lo mette in campo con una licenza speciale: fai tutto quello che vuoi. Questo però non sempre è efficace, perché i compagni rischiano di essere spiazzati. E invece con la formazione e il modulo messo in campo da Allegri, Ronaldo era ovunque. Sempre pronto a farsi dare il pallone, sia a destra che a sinistra, sia in area di rigore che al limite. Questo non solo gli ha permesso di fare tripletta, ma anche di far correre i compagni e di offrire loro uno scarico palla sempre semplice. 

“Allegrismo”: non è un termine che viene utilizzato al pari di “Sarrismo” o “Cholismo”, ma negli ultimi anni raramente un allenatore è stato in grado di azzeccare quasi sempre i cambi. Raramente abbiamo visto Allegri sbagliare le partite importanti a parte la finale di Cardiff. Ma non chiamiamolo “Allegrismo” come se fosse un modo di giocare, chiamiamo invece “Allegrata” quando il tecnico fa una furbata delle sue…