Ciclismo, lo spagnolo Garcia Cortina trionfa in volata al Giro del Piemonte, prova generale del Lombardia. Addio alle corse di Vincenzo Nibali.
Lo spagnolo Ivan Garcia Cortina, 26 anni, velocista principe della Movistar, ha vinto in volata la “Gran Piemonte “, semi-classica di fine stagione, prova generale del Lombardia in programma sabato prossimo Sul traguardo di Beinasco-Torino ha sorpreso le ruote veloci di un piccolo gruppo ed ha trionfato, braccia al cielo, dedicando la vittoria al figlio nato 20 giorni fa.
ORDINE DI ARRIVO
Primo Cortinna. secondo Mogoric, terzo Vullermoz. A seguire: Zambanini (4), Bettiol (5), Mihkels (6), Strong (7), Bagioli (8),Covi (9), Wandahl (10).
GARA DI CICLISMO VELOCE, TUTTA PIANEGGIANTE
Tutto (o quasi) secondo antico copione. Ne è uscita una corsa mossa, veloce, battagliera. Edizione n.106. Al via 23 squadre e 156 corridori di cui 48 campioni nazionali. Ben 198 km senza difficoltà altimetriche. Salvo un modesto scollinamento (Pilonetto) peraltro a 59 km dall’arrivo.
Partenza da Omegna alle 11.50. Quattro corridori subito in fuga (Tizza, Pietrobon, Malecki ,Jorgenson). È la fuga di giornata. Il gruppo lascia fare, però li tiene sotto controllo. Dopo 75 km i battistrada hanno un vantaggio di 3’30”. Dopo 100 km il gruppo prova ad accorciare. Media delle prime due ore di corsa 41,7 km/h. Dopo il Pilonetto (Superga) restano solo Malecki e Jorgenson. A 40 km dall’arrivo il gruppo si scuote e lima il distacco che scende a 44”. I fuggitivi vengono ripresi ai -30 km. Gruppo diviso in due tronconi.
Ai -20 distacco immutato (700 metri). Comincia la bagarre. Ultimi 10 km, gli inseguitori perdono altri secondi, non c’è collaborazione. Si va (quasi) a 60 km/h. Si arrendono gli inseguitori. Aggancio fallito. Ultimo km. Curva pericolosa a 450 metri dalla linea d’arrivo. Volata, Bettiol e Mohoric prendono la testa La vittoria sembra solo affar loro.
Ma a 50 metri sbuca lo spagnolo Cortina, legge la miglior traiettoria, trova un varco insperato, vi si infila a doppia velocità e vince limpidamente.
NIBALI, ADDIO AL CICLISMO
È stato l’argomento del giorno, dentro e fuori la Carovana. Sabato 8 ottobre, nell’iconico teatro del Giro di Lombardia – una delle cinque classiche Monumento, al pari di una Sanremo o di una Liegi – Vincenzo Nibali lascia il ciclismo agonistico. Nessuno, in Italia, dal tempo di Gimondi, ha vinto di più: due Giri d’Italia, Tour de France, Vuelta di Spagna, Milano-Sanremo, due Lombardia.
Bilancio super: 10 corse a tappe (esclusi i Giri),12 tappe in corse brevi, 3 cronometro, 10 corse di un giorno. Totale: 54 vittorie. Ed una partecipazione da primato nei grandi Giri (12 Giri d’Italia, 9 Tour, 7 Vuelta). Dice, interpretando il pensiero di tutti, il britannico Bradley Wiggins, a sua volta un pluri-campione (5 ori olimpici , 6 Mondiali e il Tour 2012):”Lascia uno dei giganti. Il ciclismo perde tanto”.
SABATO GRAN FINALE COL LOMBARDIA
È l’ultima classica Monumento della stagione ciclistica 2022. Di lusso la starlist guidata da Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard (tre Tour in due). Lo sloveno può contare su una squadra che schiera il suo fidato scudiero (Majka) e due italiani di talento (Formolo, Ulissi).
Il danese, capitano della Jumbo Visma, ha gregari di lusso come Tobias Foss (nei campione del mondo a cronometro) e l’olandese Koen Bouwman, argento ai Mondiali delle Fiandre (2021). Al via i migliori italiani del momento come Oldani, Sbaragli, Battistella, Boaro, Felline, Caruso, Zana, Fabbro, Mattia Bais, Piccolo, Fortunato, Rota, Pozzovivo, De Marchi, Sobrero, Ciccone.
E i migliori stranieri come Alaphilippe, Enrico Mas, Romain Bardet, Valverde, Adam Yates, Tao Geoghegan, Gaudu, Rigoberto Uran, Mohoric, Mikel Landa, Jay Vine. Partenza da Bergamo e arrivo a Como dopo 253 km.