ROMA – Se un calciatore risultasse positivo a coronavirus in Serie A il campionato potrebbe essere fermato. Questa l’ipotesi lanciata da Gabriele Gravina, presidente della Figc, in caso che il contagio arrivasse anche tra i calciatori. “Dobbiamo essere realisti e tutelare gli atleti”, ha ribadito Gravina.
Il presidente della Figc intervistato al programma Dribbling su Rai 2 ha spiegato:
“Dobbiamo essere realisti, il rischio reale esiste e adotteremmo tutti i provvedimenti per la tutela degli atleti, cercando di capire che impatto avrebbero sull’attività sportiva. Non possiamo escludere nulla né azzardare ipotesi che non possiamo prevedere”.
Per far fronte all’emergenza coronavirus non bisogna tralasciare nessuna precauzione ed è necessario evitare rischi inutili. Per questo, avverte Gravina, le amichevoli della Nazionale contro Germania e Inghilterra potrebbero essere a rischio:
“Sembra che la città di Norimberga chiederà di rinviare la partita, mentre in Inghilterra c’è una disposizione di quarantena: mi auguro si possa giocare almeno a porte chiuse”, aggiunge il numero 1 della Federcalcio.
Gravina ha poi spiegato la decisione di giocare a porte chiuse è stata presa perché “abbiamo puntato sull’esigenza del calcio italiano, dei tifosi e, in ultimo, dell’interesse economico di tante società, raccogliendo l’invito del ministro Spadafora ad andare incontro alle esigenze degli italiani. Un evento a porte chiuse – ha concluso – è però sicuramente monco”.
(Fonte Rai 2 e AGI)