Roma, rottura De Rossi-Zeman: i tifosi scelgono il tecnico

Pubblicato il 9 Ottobre 2012 - 09:13 OLTRE 6 MESI FA
Zeman (LaPresse)

ROMA – Hanno suscitato molto scalpore in casa Roma le esclusioni dall’undici titolare contro l’Atalanta di Daniele De Rossi e di Pablo Daniel Osvaldo. Ma se per quanto riguarda l’attaccante, comunque furioso dopo l’esclusione di domenica scorsa, Zeman in conferenza stampa ha lasciato intendere di voler puntare ancora su di lui (“E’ il giocatore con più talento dopo Totti, devo tirarglielo fuori”), le cose stanno diversamente con il centrocampista.

La crepa iniziale tra i due risale alla partita persa malamente contro la Juventus, quando nel post gara Daniele De Rossi disse: “Chi parla di scudetto fa il male della Roma. La Juve in campo sapeva già quali sarebbero stati i nostri punti deboli“. Un chiaro riferimento al tecnico boemo.

La rottura è però stata raggiunta durante la riunione tecnica di martedì scorso, quando è stato proprio De Rossi a far presente a Zeman la poca utilità delle doppie sedute di allenamento (“lavoriamo troppo“). La risposta del tecnico non si è fatta attendere: “Per me le gerarchie si fanno in settimana, non guardo quello che hanno fatto prima. Mi dispiace ma se in settimana non da il massimo… A me serve gente che ha voglia di lottare”.

E quest’ultima esclusione, la seconda del centrocampista dopo quella comminata da Luis Enrique per il ritardo alla riunione tecnica in quel di Bergamo, ha aperto, come riporta Libero, una crisi non solo tra tecnico e giocatore, ma anche tra il beniamino e la tifoseria.

“I tifosi hanno recepito il messaggio e sul web si schierano con l’allenatore. Una figura più forte delle critiche, dei suoi stessi giocatori e persino dei risultati. “Zeman fa fuori De Rossi: che ne pensate?”, chiede un sondaggio sul sito del Messaggero. Per il 77% degli utenti dell’edizione online del giornale romano ha ragione l’allenatore perché DDR “non lo segue”. Più generale il quesito posto da Romanews.eu ma stesso risultato: Zeman ha fatto bene ha tenere fuori De Rossi, Osvaldo e Burdisso, perché “non contano i nomi, ma il bene della squadra”. Risultati di nessuna valenza statistica ma significativi di un sentimento diffuso.”