Francia, tutti contro Do­menech: “Non merita 826 mila euro”

Pubblicato il 9 Dicembre 2009 - 10:37 OLTRE 6 MESI FA

Ondata moralista sui giornali francesi che criticano gli 826 mila euro dati al c.t. della Nazionale Raymond Do­menech come premio per la qualificazione ai Mondiali del Sudafrica del 2010.

In testa, nella condanna giacobina del compen­so, il ministro dell’economia, Christine Lagarde, quotidiana­mente alle prese con la crisi eco­nomica e impegnata con l’accor­do del presidente Sarkozy nella battaglia per limare stock op­tions e liquidazioni dorate di ma­nager e banchieri. La Lagarde, pe­raltro, era stata fra i primi leader politici a proporre di rigiocare la partita con l’Irlanda, conferman­do la mutazione del carattere na­zionale, almeno in campo sporti­vo: dall’orgoglio da grandeur al­l’umiltà dopo una vittoria imba­razzante arrivata grazie ad un fallo di mano di Thierry Henry.

A ben vedere, il compenso di Domenech sembra eccessivo in cifra assoluta: nemmeno Lippi ha guadagnato tanto dopo il trionfo di Berlino, ma lo è meno nel dettaglio, secondo quanto co­municato dalla stessa federazio­ne francese essendo spalmato su 3 anni di incontri e comprendendo anche 300 mi­la euro di diritti d’immagine.

Al c.t. dei Bleus non viene perdonato più nulla: giudicato tra i più antipatici personaggi legati al mondo del calcio (superato in questa classifica solo da Materazzi), Raymond Do­menech è continuamente criticato quando perde e risulta insopportabile quando vince, per il modo in cui vince. È l’«uo­mo senza qua­lità » della Francia calcistica, per di più av­vantaggiato da una fortu­na immeritata.

Quando un giornale tirò fuori la notizia del compenso all’indomani della partita con l’Ir­landa, Domenech l’antipatico si agitò in sdegnate smentite: «Ci­fra folle, assurda, lontana dalla re­altà », disse ai quattro venti, spal­leggiato da uno dei suoi ultimi protettori, il vice presidente del­la federazione, Noël Le Graët.