Il belga Jasper Philipsen, 26 anni, uomo-jet della Alpecin, ha vinto in volata la Milano-Sanremo con una volata regale che ha superato di mezza ruota l’australiano Matthews. Il favorito Pogacar si è dovuto accontentare del terzo posto. L’altro super favorito, il campione del mondo Van Der Poel, olandese di origini francesi, 29 anni, ha avuto un cedimento sul Poggio ed è arrivato decimo.
L’ordine di arrivo
1. Philipsen,2. Matthews, 3. Pogacar, 4. Pedersen, 5. Bettiol, 6. Mohoric, 7. Van Gils, 8. Stuyven, 9. Alaphilippe, 10. Van Der Poel.
Una gara spettacolare
Partenza da Pavia alle 10.17. Bagno di folla. Tappa di 288 km. La Carovana (175 atleti) prende la direzione Stradella, Voghera, Tortona, Ovada. Subito 10 uomini in fuga (7 italiani) che scollinano il Turchino insieme al km 138. Discesa tosta verso la Riviera di Ponente con “ingresso” a Voltri. Si procede sulla Aurelia, nel sole. A Varazze i fuggitivi reggono con 2’20” sul gruppo e volano verso Savona. Già percorsi 168 km , a Savona sono 180. Quindi in successione Vado, Spotorno, Finale, Loano, Albenga, Alassio. Folla ovunque. Gruppo allungato, distacco immutato; si costeggia il mare. Si avvicinano i tre Capi. A 80 km dal traguardo è ancora sostanzialmente il solito copione. Temperatura ideale (16 gradi), vento a favore. Si viaggia e 50 km/h. Dopo Alassio comincia un’altra corsa. Il gruppo accelera. Mancano 55 km all’arrivo.
Prima selezione sui tre Capi e la Cipressa
Primo, Capo Mele. Cala il vantaggio dei battistrada. La UAE detta il ritmo del plotone. Secondo, Capo Cervo: il margine scende a 1’27. Terzo, Capo Berta: spuntano i fumogeni, si registrano cadute (senza conseguenze). I fuggitivi comunque reggono! restano in nove. A Imperia le cose non cambiano. Salgono tensione e andatura. All’attacco della Cipressa il vantaggio dei fuggitivi è ridotto ai minimi termini. In cima è di soli 9”. Ultimi 20 km. Battistrada presi a 19 km dal traguardo nel gruppo di testa anche tre italiani: Bettiol Ganna, Trentin
Superate le 6 ore di corsa. Finale thrilling su un tracciato iconico (30 curve, 4 tornanti, 136 metri di dislivello). A 6,5 km dalla fine Pogacar sgomma, cerca di prendere il largo. Ai -4 restano al comando Pogacar e Van der Poel. La corsa termina dopo 6 ore,14’45” con una volata impressionante. Philipsen di brucia tutti con una potenza esagerata. Secondo Matthews, terzo Pogacar.
Una corsa indecifrabile
Sedici vincitori differenti nelle ultime sedici edizioni, ventuno nelle ultime ventitré. In tempi recenti nessuna altra classica Monumento ha esteso il proprio terreno di conquista a un numero così ampio di vincitori quanto la Primavera. La Sanremo moderna, del resto, è diventata( negli anni “ la corsa in assoluto più indecifrabile” (Paolo Marabini). E poi: “ La più facile, a detta di molti, ma al tempo stesso la più difficile da interpretare. Se non proprio una roulette, si potrebbe definire una partita a scacchi”.
L’albo d’oro
In 115 edizioni la Milano-Sanremo ha avuto, sul podio, il meglio del ciclismo mondiale. Prima della grande guerra sul gradino più alto del podio, ha fatto il record Girardengo(6 vittorie. Ma anche Alfredo Binda (1931),Learco Guerra (1933),Gino Bartali (4 volte) e Fausto Coppi (3 volte) hanno vinto la Classicissima di primavera. Nel dopo guerra tutti i più grandi hanno firmato la gara. Nomi prestigiosi come Poulidor (1961), Eddy Mercks (7 volte, la prima nel 1966, l’ultima 10 anni dopo). Anche Gimondi ha vinto la Sanremo nel 1974. Poi Saronni (1983), Moser (1984), Fignon (1989), Gianni Bugno (1990), Claudio Chiappucci (1991), Maurizio Fondriest (1993), Erik Zabel (4 volte). E poi 2 uomini jet italiani come Mario Cipollini (2002) e Alessandro Petacchi 2005). Ma in via Roma sono arrivati primi anche Filippo Pozzato, Fabian Cancellara, Mark Cavendish, Vincenzo Nibali, Alaphilippe. L’anno scorso ha vinto Van Der Poel, secondo Filippo Ganna, terzo Van Aert. Complessivamente l’Italia ha ottenuto 51 vittorie seguita da Belgio (22), Francia (14) Germania (7), Spagna (5), Paesi Bassi (4), Irlanda e Svizzera (2).