Il tedesco Bauhaus ha vinto in volata la terza tappa della Tirreno-Adriatico. Sul traguardo beffato Milan

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 6 Marzo 2024 - 20:12| Aggiornato il 7 Marzo 2024
tirreno adriatico Bauhaus

Phil Bauhaus FOTO ANSA

Il tedesco Phil Bauhaus, 29 anni, uomo-jet della Bahrain Victorius, primo in volata sul traguardo di Gualdo Tadino, terza tappa (su 7) della stagione Tirreno Adriatico.  Ha vinto di mestiere e potenza, approfittando della caduta di Philipsen ai 500 metri e dell’incertezza del friulano Milan, beffato sulla linea d’arrivo di mezza ruota (comunque il gigante di Tolmezzoha guadagnato 6” grazie all’abbuono). Lo spagnolo Ayuso sempre leader della corsa.

GARA CON PIOGGIA, FREDDO E VENTO

Partenza da Volterra alle 10.22 con l’abbigliamento invernale. Dieci minuti dopo va in fuga Samuele Zoccarato con lo svizzero Stockli. A 90 km dall’arrivo i fuggitivi hanno un vantaggio di sette minuti. Piove, fa freddo. Ayuso sprinta al traguardo volante (terzo), Zoccarato resta solo al comando. Il gruppo lascia fare e pensa al GPM di Casacastalda. Il padovano insiste nella sua impresa solitaria iniziata a 81 km dal traguardo. A 40 km dalla linea d’arrivo Zoccarato è sempre in fuga ma il suo vantaggio e sceso a 1’19”. A Bastia Umbra spunta un timido sole, la temperatura sale a 11 gradi, i corridoi si tolgono la mantellina e il gruppo alza l’andatura. Al Castello di Ripa (Assisi) – 14 km da Perugia –  il gruppo “vede” il fuggitivo che continua col suo passo mantenendo una distanza di 300 metri. Comincia la salita (punte del 6%). A 21,8 km dal traguardo Zoccarato viene raggiunto. È stato in fuga quasi 5 ore. Chapeu.

GRAN FINALE, VOLATA CAOTICA

Ultimi 20 km. Gruppo compatto ma allungato. Il GPM è vinto da Carapaz, terzo Bettiol. Scollinamento. Mancano 15 km al traguardo, tutti in discesa. C’è un leggero vento contrario. Si “coprono” i velocisti, si formano i “treni”, tensione alle stelle. Sgominate in abbondanza. Ai -5 km si alza la velocità. Finale in leggera pendenza (3-4%) con vento. Ultimo curvone, cade Philipsen ai 500. Volata caotica. Il tedesco Bauhaus scegli il tempo giusto per uscire nel vento e befffa il friulano  Milan per pochi centimetri. Terzo Kevin Vauqueli , quarto Bettiol, quinto Vendrame, sesto Velasco, settimo Caruso

LE QUATTRO MAGLIE DELLA CORSA

AZZURRA – È la maglia del leader della Tirreno Adriatico. Il primo ad indossarla è stato lo spagnolo Ayuso. E la conserva  anche a Gialdi Tadino.
VERDE – È la maglia scalatori.Davide Bais e Lorenzo Quartucci con Filippo Magli sono stati i primi ad entrare nella classifica. Raggiunge Bais, l’ecuadoreno Carapaz, oro olimpico di Tokyo.
CICLAMINO – Speciale classifica che ha visto inizialmente il dominio di Ayso, Philipsen e Filippo Ganna.
BIANCA – Ancora lo spagnolo in vetta.

IL PERSONAGGIO DELLA CORSA

È senza dubbio Jonas Vingegaard, classe 1996, alfiere della corazzata Visma, 31 successi in carriera tra cui 2 Tour de France consecutivi (2022, 2023). Non ha mai corso la Milano-SanRemo, le Fiandre e la Roubaix. È alla Tirreno dove ha corso solo 21 giorni. Alla Corsa dei Due Mari il danese è venuto per allenarsi. Dice che ha voglia di venire al Giro d’Italia e di fare l’accoppiata con il Tour. Alla Tirreno-Adriatico indossa un nuovo casco di cui si è tanto parlato; un casco che ha la funzione non solo protettiva ma anche di migliorare la prestazione. Oltretutto garantisce una migliore visibilità.

QUARTA TAPPA: ARRONE-GIULIANOVA

Giovedì 7 marzo: dalla provincia di Terni a quella di Teramo. Da un borgo umbro della Valnerina al lungomare abruzzese di Giulianova, perla turistica dell’Adriatico. Tappa di 207 km con passaggi importanti come Norcia, Ascoli e con un dislivello di 2.600 metri. Al km 70 c’è il Valico di Castelluccio, gigantesco altopiano erboso, cuore verde dei Monti Sibillini. Finale nel circuito dopo 178 km in di corsa.