Italia fuori dai Mondiali, gli errori di Mancini: dall’attacco con poca personalità, al ricambio non voluto

Dopo il fallimento della gestione Ventura culminato con l'eliminazione da parte della Svezia, questa volta è stata la Macedonia a spegnere, nuovamente, i sogni azzurri.

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 25 Marzo 2022 - 09:24 OLTRE 6 MESI FA
Italia fuori dai Mondiali

Italia fuori dai Mondiali, gli errori di Mancini: dall’attacco con poca personalità, al ricambio non voluto (foto ANSA)

Italia fuori dai Mondiali. Ancora. Dopo il fallimento della gestione Ventura dove gli azzurri furono eliminati negli spareggi dalla Svezia, l’arrivo di Mancini sembrava aver invertito la rotta. Un Europeo vinto pochi mesi fa, 37 partite senza sconfitte. Ma forse era solo un abbaglio. L’Italia, dopo la notte magica di Wembley dell’11 luglio scorso, non ha saputo più vincere (giusto con la Lituania). Ed ecco che, quattro anni e mezzo dopo quella notte di metà novembre del 2017, l’incubo si è rimaterializzato. Questa volta sotto forma di Macedonia del Nord

Italia fuori dai Mondiali, gli errori di Mancini

L’errore di Mancini, forse, è stato quello di non voler cambiare. Di dare più spazio ai giovani, con più fame. Immobile, il numero 9, puntualmente sparisce nelle occasioni importanti. Insigne ormai è con la testa Oltreoceano. Berardi è sempre Berardi, buon giocatore che a 27 anni è fermo nella sua dimensione, il Sassuolo. L’unico in grado di cambiare passo – Chiesa – purtroppo Mancini l’ha perso. Dietro di loro quasi il nulla. Affidarsi a Joao Pedro, mai convocato prima, nei minuti finali della partita più importante, è stata la mossa della disperazione. Perché Scamacca e Zaniolo erano in tribuna?

Capitolo centrocampo. Jorginho, Verratti e Barella. Ottimi, ma di gol pochi, pochi. Soprattutto i primi due. Un Lorenzo Pellegrini (11 gol quest’anno) forse non meritava più considerazione? Frattesi e Tonali non potevano dare una mano?

Con chi ripartire?

Il nuovo capito azzurro si dovrà per forze di cose aprire con dei “tagli” importanti. Anche rischiosi. Se sarà Roberto Mancini o qualcun’altro a doverli fare, forse è ancora troppo presto saperlo. Ma ripartire con questo gruppo sarebbe un azzardo. Il Ct avrà tempo per costruire la nuova Italia che dovrà difendere il titolo in Germania nel 2024. Sì, la Terra dell’ultimo Mondiale vinto.